Ai piedi del poggio delle Mortelle, dove vissero personalità illustri come Eleonora Pimentel Fonseca, San Francesco Saverio Maria Bianchi, Pompeo Vita, il pittore Domenico Morelli, l’anarchico Marvasi, il letterato e scrittore Antonio Altamura; dove sorse l’Accademia di Belle Arti che si trasferì poi in via Costantinopoli; dove si insediarono i Barnabiti e gli Scolopi, le botteghe artigiane, una fabbrica di arazzi e un opificio delle pietre dure, c’è vico Vasto, dove al civico 15 ha abitato Anton Sminck van Pitloo, pittore olandese, docente di paesaggio presso il Reale Istituto di Belle Arti di Napoli e le cui maggiori opere sono conservate presso il Museo Correale di Sorrento e altre nelle collezioni di Capodimonte.
Pitloo e il grande paesaggista napoletano Giacinto Gigante furono i fondatori della scuola di Posillipo, la cui sede fu proprio in vico Vasto 15, nell’abitazione prima del pittore olandese e poi di Gigante che alla morte di Pitloo nel 1837 vi si trasferì dalla sua casa al quartiere Arenella.
Il pittore napoletano insegnò anche pittura presso la Corte di Francesco II di Borbone, poi fu richiesto alla Corte Imperiale di Russia. Tra le maggiori opere, quelle conservate nel Museo di San Martino e una tempera nella cappella del tesoro di San Gennaro.
Una zona, quella del Poggio delle Mortelle e di vico Vasto – in molti testi antichi chiamata San Carlo alle Mortelle –, ricca di storia, di personaggi illustri, di insediamenti di ordini religiosi e una chiesa del Seicento di recente recuperata dopo l’abbandono per il cedimento del solaio di calpestio.
Recente è anche il recupero della memoria storica della zona con l’apposizione di una lapide in ricordo dello studioso Altamura e il recupero di quella esistente in ricordo del pittore Morelli a opera di alcuni amici vissuti e che ancora vivono nel quartiere, con il prezioso contributo dell’allora Assessore alla Cultura del Comune di Napoli Nino Daniele.
Poco distante da quella che fu la sede della scuola di Posillipo, al civico 52 di vico Vasto, da alcuni anni opera la galleria WeSpace, il quartierino d’autore degli artisti tra pittura, poesia e altre espressioni artistiche, associazione culturale fondata e diretta da Willy Santangelo che, dopo le innumerevoli iniziative di questi anni (cui ha dato un grande contributo lo scomparso scrittore e giornalista Vincenzo Villarosa al quale è stata dedicata una sala della galleria), ha voluto un Festival Internazionale delle Arti e il Premio Giacinto Gigante da assegnare a un artista di livello internazionale.
La manifestazione si svolgerà nei giorni 20, 21 e 22 giugno con un fitto programma cui hanno dato il loro contributo circa 150 artisti nelle sezioni poesia, scultura, pittura e fotografia con il supporto determinante del poeta e scrittore Vincenzo Crosio, insieme a Deborah Di Bernardo, Antonella Nigro e Paolo Menduni, che proprio in questi giorni ha dato alla luce la sua nuova creatura editoriale Poema del mare e dei sassi e versi cantabrici.
Willy Santangelo ha voluto, tra l’altro, un busto raffigurante Giacinto Gigante, opera del Maestro Biagio Gallo in arte Bigal, che sarà inaugurato nel corso della tre giorni.
La sezione poetica e performativa, coordinata da Vincenzo Crosio, inaugurerà la tre giorni lunedì 20 giugno alle ore 17 cui seguirà il reading collettivo con i poeti Floriana Coppola, Matilde Cesaro, Pierfilippo Agosti, Marco Melillo, Francois Naderre e Annamaria Varriale. Seguiranno il teatro performativo di Bruno Leone con Pulcinella dei femminielli e una performance di danza a cura di Laura Franceschetti e Barbara Postiglione.
La seconda giornata vedrà la partecipazione di Antonella Vairano, Francesco Cirillo e, a conclusione, la performance poetica e teatrale di Slobodanka Ciric: La colonna infame della Vicarìa. Tavole di testo di Mila Maraniello e reading di Poesia con Bruno Galluccio, Fabio Barissano, Enrico Fagnano, Sasà di Natale, Alfonsina Caterino, Mariangela Borrone e Costanzo Ioni. Infine, Forum di discussione libera: il diritto al sapere e alla conoscenza con la redazione della Rivista Kairos e a seguire reading di poesia sezione giovani.
L’ultima giornata vedrà la partecipazione di Davide Carnevale e l’esibizione della brava e apprezzata artista Monica Marra, musicista, cantante e performer con Vincenzo Crosio in Lo stupore di Dharmakirti.
Un’iniziativa, quella di Willy Santangelo, come quella in corso anche quest’anno voluta e curata da Costanzo Ioni, Veduta Leopardi, che danno lustro a Napoli, alla sua cultura, e che meriterebbero di essere supportate dalle istituzioni, inserite in un programma ben più ampio e organico per cui si spera quanto prima si avverta la necessità di nominare un Assessore alla Cultura, fino a questo momento incomprensibilmente ritenuto superfluo nella terza città d’Italia, che possa tener conto di tutte quelle realtà culturali che operano autonomamente con enormi sacrifici ma con una grande voglia ed entusiasmo di contribuire alla crescita di questa terra.