Sono trascorsi dieci anni dalla prima edizione di Veduta Leopardi, manifestazione omaggio dei poeti napoletani a Giacomo Leopardi (Recanati 29 giugno 1798 – Napoli 14 giugno 1837), ideata e organizzata da Costanzo Ioni. L’evento si svolge a Napoli di fronte Palazzo Cammarota, dove Leopardi visse dal 4 dicembre del 1833 al 4 maggio 1835, sulle scale San Pasquale che dal Corso Vittorio Emanuele portano in via Santa Maria Ogni Bene.
Palazzo Cammarota, dopo l’abitazione in via San Mattia 88 lasciata in appena due mesi, è diventato in questi dieci anni il punto cui convergono sguardo e cuore dei poeti giovani e meno giovani, scrittori noti e meno noti, ma tutti desiderosi di esserci in quegli appuntamenti che Costanzo Ioni puntualmente comunica attraverso i social. Quest’anno avrà luogo anche un’anteprima presso il WeSpace – Quartierino d’Autore di Willy Santangelo in vico Vasto a Chiaia 52 – giovedì 8 giugno alle ore 18. La galleria ha organizzato la seconda edizione del Premio alla carriera Giacinto Gigante che verrà conferito a Mimmo Grasso, Paola Capriotti, Guido Giannini, Franco Iavarone e Virgilio Del Guercio.
Veduta Leopardi vedrà la presenza di molti autori che, come nelle precedenti edizioni, leggeranno componimenti propri o di altri che dedicheranno al Poeta di Recanati dalle scale San Pasquale già sabato 10 giugno e nei giovedì successivi.
Anche in questa occasione impossibile non ricordare tre amici della manifestazione che purtroppo ci hanno lasciato, Vincenzo Villarosa, Raffaele Rizzo ed Ernesto Nocera, ai quali in ogni appuntamento Costanzo Ioni dedicherà loro un ricordo, una poesia, un racconto. Fu proprio in occasione della prima edizione che conobbi Vincenzo e ne apprezzai qualità e sensibilità non comuni divenute poi patrimonio di tutta la redazione di questo giornale e dei tanti lettori.
Una manifestazione, quella di Veduta Leopardi, che più volte non ho mancato di sottolineare meriterebbe attenzione dall’istituzione comunale orfana dell’Assessore alla Cultura, anomalia tutta napoletana e anche regionale. Ma, nonostante la cecità istituzionale, Costanzo Ioni caparbiamente prosegue per la strada tracciata dieci anni fa, coadiuvato dall’affetto e dalla stima di molti amici che ne hanno sempre apprezzato il lavoro silenzioso ma dagli effetti più che rumorosi, registrando una larga partecipazione che certamente anche quest’anno non mancherà di attrarre giovani e diversamente giovani poeti desiderosi di celebrare l’Autore de L’Infinito, A Silvia, La quiete dopo la tempesta.