Il V&A Museum di Londra, intitolato alla regina Vittoria e a suo marito, il principe Albert, è uno dei musei più importanti, a livello mondiale, dedicato alle arti applicate e minori con varie sezioni inerenti alla fotografia, alla pittura, al disegno, alla scultura e all’architettura.
Il museo vanta un’eccezionale collezione di fotografie che comprende circa ottocentomila immagini, un lavoro di raccolta e conservazione iniziato nel lontano 1852, anno in cui il Victoria and Albert Museum è stato fondato.
Da circa un mese, l’istituto ha annunciato l’ulteriore espansione della già vasta collezione di fotografia, sia storica che contemporanea, con il trasferimento tra le sue mura della collezione della Royal Photographic Society proveniente dal Science Group Museum. I numeri raggiunti sono davvero incredibili. Si parla, infatti, di oltre duecentosettantamila fotografie, ventiseimila pubblicazioni e seimila pezzi di apparecchiature fotografiche.
In seguito a tali acquisizioni, il museo rafforzerà la sua posizione, diventando, grazie alle molteplici raccolte, uno dei luoghi più importanti del pianeta. Il progetto che ne prevederà lo sviluppo, intitolato FuturePlan, implicherà la creazione di un Centro di Fotografia e di un nuovo spazio pubblico destinato alla celebrazione e all’approfondimento della stessa.
La realizzazione, progettata dallo studio David Kohn Architects, darà al V&A la possibilità di raddoppiare l’attuale area di mostra fotografica rispetto alle originali gallerie d’arte del XIX secolo. Permetterà, inoltre, di ammirare una quantità stupefacente di immagini, negativi, tecnologie legate al mondo della fotografia, libri e materiali di archiviazione e ospiterà, allo stesso tempo, importanti eventi e attività. La raccolta del museo potrà, quindi, arricchirsi ulteriormente, aggiungendosi ai già presenti – nonché grandissimi – nomi della fotografia, quali Man Ray, David Bailey, Don McCullin, Bill Brandt, Eadweard Muybridge e moltissimi altri.
L’apertura – prevista nell’autunno del 2018 – sarà accompagnata da un festival museale e dall’acquisizione di nuove risorse digitali per gli appassionati del genere, provenienti da tutto il mondo. La seconda fase del progetto comporterà, invece, un’ulteriore espansione dello spazio delle gallerie, fornendo un luogo dedicato all’insegnamento e alla ricerca, uno studio, una raccolta di testi consultabili e una camera oscura. Un vero e proprio “tempio” destinato al mondo della fotografia che difficilmente potrà avere rivali.