Contributo a cura di Emilia Rosati
In passato si chiamavano Università della Terza Età, creando qualche imbarazzo in chi, pur desiderando iscriversi, aveva qualche remora nel definirsi irrimediabilmente maturo. Oggi lʼUNITRE Napoli, con sede al Vomero, aderendo alla teoria pedagogica della formazione permanente, che ci insegna che tutta la vita è fatta per continuare ad apprendere, assume il significato di Università delle Tre Età e accoglie giovani e meno giovani con lʼintento di contribuire allo sviluppo del sapere personale attraverso lʼapprofondimento di una cultura che si evolve e la scoperta di nuove conoscenze. Il tutto avviene in unʼatmosfera amichevole e socializzante, la più adatta a stimolare gli interessi.
Ne avremo un assaggio il prossimo 6 marzo, quando le porte saranno aperte alla città per parlare de L’amica geniale quale fenomeno letterario e mediatico. Ma perché proprio l’opera di Elena Ferrante? Lo chiedo alla Presidente, Maria Rosaria Figliola, che afferma: «L’idea di fare un incontro su un fenomeno letterario e mediatico come L’amica geniale è nata per ampliare l’offerta delle nostre iniziative, così ci siamo soffermati, in questo caso, su qualcosa di molto attuale che la fiction televisiva ha portato nelle nostre case. Sarà un evento culturale aperto a tutti, perché UNITRE si definisce Accademia di Cultura e di Umanità, dove per Cultura si intendono i tanti corsi e laboratori che teniamo durante l’anno accademico, le conferenze, le presentazioni editoriali, i seminari e le iniziative varie, come questa che abbiamo organizzato a breve».
Il caso è esploso già dal primo libro della tetralogia di Elena Ferrante, quando la casa editrice E/O si è trovata di fronte a una popolarità che nemmeno si aspettava. L’opera, man mano che si sviluppava, è stata tradotta in molti paesi esteri, conseguendo sempre un grande successo. Ma a cosa è dovuta questa grande popolarità, accresciuta oggi dall’omonima fiction di Saverio Costanzo, oltre all’indubbia capacità narrativa di chi si cela sotto lo pseudonimo dell’autrice/autore? Lo scrittore Elio Serino, coordinatore dell’evento, a cui ho posto la domanda, ha risposto: «Si tratta di un successo costruito negli anni. Elena Ferrante è scrittrice talentuosa e già da tempo presente sulla scena letteraria e cinematografica italiana (da due suoi romanzi L’amore molesto e I giorni dell’abbandono sono stati tratti altrettanti film). Con L’amica geniale, però, oltre alla validità del testo, E/O ha sviluppato una vera e propria operazione promozionale: l’autrice non si è mai mostrata in pubblico e si nutrono dubbi sulla sua reale identità. Già questo ha stimolato la curiosità e l’interesse popolare esaltato in una fase successiva dalla trasposizione televisiva. L’azienda, o meglio, le aziende che hanno curato lo sceneggiato sono state in grado di andare incontro ai gusti degli spettatori e poi gli americani (HBO) sono bravissimi a miscelare gli ingredienti giusti e a catturare in anticipo le tendenze del pubblico. Non sottovaluterei l’apporto della traduttrice/scrittrice Ann Goldestein che ha tradotto l’opera in inglese».
L’UNITRE ha voluto dare all’evento un taglio certamente originale per discutere dellʼopera della Ferrante uscendo dagli schemi classici delle presentazioni di autori e opere editoriali. Lʼintento, infatti, si potrebbe definire provocatorio, laddove si preoccupa di stimolare una riflessione dialettica su questo fenomeno letterario e televisivo, offrendo interpretazioni alternative da parte dei relatori, per attivare il confronto e la riflessione critica dei partecipanti che potranno manifestare la propria idea contribuendo a rendere animata e appassionante la discussione. La presenza di Luigi de Magistris, inoltre, sarà segno, ancora una volta, della stima e della fiducia che l’Amministrazione partenopea ha sempre dimostrato verso lʼUNITRE di Napoli.