Il napoletano, diceva Totò, lo si capisce subito da come si comporta, da come riesce a vivere senza una lira. Forse, è per questo che l’intera città ha sempre fatto della solidarietà una delle sue principali caratteristiche, fedele, nonostante lo scorrere del tempo e le infinite peripezie per restare viva, a un senso della collettività che nella società odierna va sparendo a passo fin troppo veloce. A conferma di queste parole, negli ultimi giorni, due belle notizie, provenienti proprio dal capoluogo campano, hanno dato respiro all’animo umano, tristemente vittima degli aridi ed egoisti tempi moderni: l’apertura di un ristorante solidale e la nascita di un conservatorio gratuito.
A Napoli, per l’appunto, oggi 10 luglio, nel quartiere Scampia, sarà inaugurato un nuovo locale in cui lo spirito di comunanza la farà da padrone. Oltre duemila metri quadri dismessi nei pressi delle Vele ospiteranno, infatti, ben centoventi persone che potranno godere per una volta al mese – almeno per i primi periodi dall’apertura, sperando di poter fare presto ancora di più – di un pasto completo al costo simbolico di un euro. Un’iniziativa nata dalla collaborazione di diverse realtà associative del territorio, come sempre baluardi di intraprendenza e riscatto. Motrice del progetto l’Associazione Le Vele, capitanata dal Presidente, nonché chef del ristorante, Pino Catuogno, coadiuvato dal supporto di Abili Oltre, della Fondazione ‘A Voce d’è Criature, della Comunità di Sant’Egidio, dell’Associazione Stefano Jovele, di Camminare Insieme e del Centro MaMu. Protagonista della prima cena sua maestà il pomodoro che, dai fusilli alle polpette, non si farà di certo attendere.
Ogni evento solidale verrà dedicato a un particolare prodotto tipico per celebrare le eccellenze locali, raccontate in brevi momenti didattici a esse consacrati. Previsti in futuro, inoltre, svariati percorsi enogastronomici e la messa a disposizione di prodotti a chilometro zero per una corretta alimentazione e per approfondire la conoscenza di ciò che comunemente portiamo in tavola. Un’opportunità per i ragazzi del quartiere nord-napoletano e non solo consisterà, infine, nella produzione propria di marmellate e confetture e nella cura di orti urbani. Per l’occasione inaugurale, coordinato da Barbara Lombardi, il Centro di Arte e Cura nella Globalità dei Linguaggi dedicato a Mario Musella ha messo a disposizione la propria classe di tammorra a completamento di una serata in cui la musica non può di certo mancare. Soprattutto in una città come Napoli.
Non a caso, è sempre all’ombra del Vesuvio che nascerà il primo conservatorio popolare, promosso dalla Onlus Forgat e realizzato dall’Associazione Il canto di Virgilio presso la Domus Ars partenopea. Un progetto di inclusione sociale totalmente gratuito il cui bando verrà pubblicato sul sito internet dei promotori (www.forgatonlus.org) dal prossimo 1 settembre. La partecipazione sarà aperta a musicisti, coristi e allievi musicisti di un’età compresa tra i 18 e i 35 anni impossibilitati, per motivi economici, sociali o di disabilità psicofisica, a proseguire i propri studi. Obiettivo della nobilissima iniziativa la creazione di una vera e propria scuola di alta formazione musicale accessibile a chiunque perché a costo zero.
Il programma previsto si articolerà in cicli, con il primo suddiviso in tre anni che inizierà nell’ottobre del 2018 per terminare nel 2019, a giugno. A seguire la maturazione dei partecipanti prescelti nel percorso laboratoriale che si terrà alla Domus Ars, i musicisti Carlo Faiello ed Enzo Amato, vari direttori d’orchestra, direttori artistici, coristi e maestranze di affermato profilo nazionale. Una grande occasione a disposizione dei futuri candidati per coltivare una passione che, se indirizzata correttamente, potrà trasformarsi, magari, in una nuova opportunità di lavoro, frutto di uno scambio culturale tra le più svariate personalità.
Dopo la recente inaugurazione di un presidio medico a misura di persone con difficoltà motoria, quindi, come si evince anche da queste storie, ancora una volta Napoli sceglie di andare controcorrente rispetto a un Paese sempre più impegnato nella lotta all’altruismo e nella celebrazione dell’egoismo più puro. Un altro messaggio importante, dunque, parte dall’anticonformista capoluogo campano: nessuno deve restare indietro. Condividendo del cibo o sette note, donandosi qualcosa reciprocamente, scegliendo di tenersi per mano. L’unica via percorribile per crescere, insieme, e costruire un domani completamente diverso dall’oggi. D’altro canto, aiutare è il modo migliore per aiutarsi. Il solo.