Manca davvero poco. L’attesissima quarta stagione di The Handmaid’s Tale, ormai un cult delle serie tv, è in arrivo su Hulu il prossimo 28 aprile. E colpirà al cuore. Tornano infatti sullo schermo le avvincenti gesta della nostra protagonista June, interpretata dalla grandiosa ed espressiva Elisabeth Moss, dopo un lungo periodo di stallo delle riprese a causa della pandemia da Covid-19, che ne ha ritardato notevolmente l’uscita.
La nota serie, ideata da Bruce Miller e basata sul romanzo distopico del 1985 Il racconto dell’ancella, dell’autrice canadese Margaret Atwood, ha ricevuto la bellezza di ben 9 Emmy Awards e 2 Golden Globe e chi la segue sa bene quanto siano meritati. Come sa bene che questa non è+ una storia per tutti. I veterani di The Handmaid’s Tale hanno fin da subito fatto i conti con qualcosa di difficile da digerire, emozioni forti, sentimenti contrastanti, rabbia, timore, ansia, inquietudine, sospetto. Ma, soprattutto, un’enorme empatia nei confronti dei personaggi di una storia che, per quanto estremizzata, è per molti versi vicina a ciò che, nostro malgrado, stiamo vivendo da tempo.
La primissima puntata della serie aveva esordito negli USA il 26 aprile 2017, colpendo – a tratti traumatizzando – il pubblico già dalla prima scena. Una distopia dove il regime teocratico totalitario di Gilead, in quelli che un tempo erano gli Stati Uniti d’America, ha preso il comando a seguito di un colpo di Stato, dividendo la società in nuove classi sociali in cui gli uomini ricchi e di potere governano, mentre le donne sono disumanamente sottomesse. Non sono tollerate rivolte, omosessualità o altre cosiddette deviazioni, punibili con la morte pubblica.
A causa del drastico calo della fertilità umana, le donne fertili, le Ancelle, sono vestite di rosso e utilizzate come uteri per mettere al mondo i figli delle famiglie più facoltose, perdendo la propria identità e qualsiasi affetto o bene materiale. Esistono poi le Mogli, contraddistinte dal colore verde/blu, donne ricche ma sempre sottomesse al marito-padrone alle quali, come tutte le altre donne di Gilead, è proibito leggere e lavorare. Le Marta, con abiti grigi, sono donne non più fertili e quindi divenute domestiche. Alle Zie, contraddistinte dal colore marrone, spetta il compito di istruire adeguatamente le Ancelle ai loro doveri. Infine, gli Occhi, uomini facenti parte della polizia segreta che controlla la popolazione e individua i ribelli.
Chi ci racconta questa storia è June Osborne, divenuta Ancella e assegnata alla famiglia di Fred e Serena Waterford, ragion per cui il suo nuovo nome è Difred (di proprietà di Fred). June ha perso improvvisamente tutto, il suo lavoro, suo marito e sua figlia Hannah. Ed è per questo che non ha nessuna voglia di rassegnarsi a tali soprusi.
Se siete arrivati alla fine della terza stagione – piccolo SPOILER –, la storia si riaggancerà esattamente alle vicende dell’ultima puntata, con il salvataggio dei bambini su un aereo diretto in Canada, territorio neutrale, da parte di June, le Marta e il Comandante Lawrence. Purtroppo, come abbiamo visto, June è rimasta ferita e non è salita sull’aereo e le conseguenze ad attenderla non saranno rosee – FINE SPOLER.
Nell’avvincente trailer ufficiale pubblicato dalla piattaforma streaming Hulu, abbiamo visto come, ad aspettarci, ci sarà una June agguerrita più che mai, desiderosa di riscattarsi e riprendersi la sua libertà, ma, soprattutto, di riabbracciare sua figlia Hannah. La nostra protagonista – ormai la nemica pubblica numero uno di Gilead – ne ha passate così tante che non ha più alcuna paura delle ripercussioni nei suoi confronti ed è pronta a guidare una nuova potentissima guerriglia. Tuttavia, il rischio che la sete di vendetta la contamini e minacci la sua integrità e i suoi affetti c’è e lei dovrà inevitabilmente farne i conti.
Tornerà sullo schermo la maggior parte dei personaggi che abbiamo amato (e odiato): il Comandante Fred Waterford (Joseph Fiennes), sua moglie Serena (Yvonne Strahovski), Emily (Alexis Bledel), la spietata Zia Lydia (Ann Dowd), Moira (Samira Wiley), Luke (O. T. Fagbenle), il Comandante Joseph Lawrence (Bradley Whitford), Nick (Max Minghella), la dolce Janine (Madeline Brewer) e la Marta Rita (Amanda Brugel). Non si risparmieranno neanche alcune new entry: McKenna Grace che interpreta la moglie adolescente di un anziano comandante, Christopher Meloni ed Elizabeth Reaser che interpretano il Comandante Winsolw e sua moglie, Zawe Ashton nei panni della compagna di Moira, e Reed Birney in un ruolo ancora sconosciuto.
Gli episodi saranno dieci, distribuiti a cadenza settimanale, ma i primi tre saranno disponibili il 28 aprile su Hulu e il giorno dopo su TimVision, in Italia. Pare inoltre che uno degli episodi, il terzo, sia diretto dalla stessa Elisabeth Moss, al suo debutto alla regia, la quale ha dichiarato di essere parecchio su di giri dovendo lavorare con una protagonista tanto esigente come June.
Una quinta stagione di The Handmaid’s Tale è stata già confermata dal network e debutterà forse nel 2022, ma non è tutto. In un’intervista a The Hollywood Reporter, nel gennaio 2018, lo showrunner Bruce Miller aveva dichiarato di voler realizzare una decina di stagioni: «Ho abbozzato circa dieci stagioni quando ho iniziato a lavorare. Immagino un mondo oltre. Io guarderei un episodio sui processi di Norimberga dopo la caduta di Gilead. Ci sono molti mondi a cui possiamo pensare, vorrei una stagione – la otto, nove o dieci – in cui tutto è cambiato così tanto». C’è da dire, infatti, che nel 2019 l’autrice del noto romanzo ha pubblicato un sequel dal titolo I Testamenti, ambientato circa quindici anni dopo le attuali vicende. Ma Miller ha specificato, in un’intervista alla rivista americana Deadline, che continuerà la serie soltanto se Elisabeth Moss vorrà procedere assieme a lui nel progetto.
Incerti sulle sorti di questa sorta di Black Mirror all’ennesima potenza, dalla suggestiva fotografia e le interpretazioni magistrali, ma desiderosi di scoprire cosa accadrà, non possiamo far altro che attendere fiduciosi. E possa il Signore schiudere!