Se qualcuno si è mai domandato se è possibile trasformare il baccano cittadino in un’armoniosa melodia, non può che darsi una risposta affermativa dopo aver visto STOMP, in scena al Teatro Bellini di Napoli dal 26 dicembre al 5 gennaio.
Si tratta di una compagnia di percussionisti, ballerini e acrobati che fa degli oggetti di uso quotidiano i suoi principali strumenti, presentando la propria idea di sonorità urbana contemporanea. STOMP nasce nell’estate del 1991 a Brighton, nel Regno Unito, dall’idea di Luke Cresswell e Steve McNicholas, e nel 2019 festeggia i suoi 25 anni di attività a Broadway, durante i quali la compagnia si è esibita nei più grandi teatri e festival di oltre 40 Paesi in tutto il mondo, da Hong Kong a Barcellona, da Sidney a Los Angeles, da Dublino a Parigi, passando per il vero tempio della danza, il Sadler’s Wells Theatre di Londra.
Il pubblico viene coinvolto in un crescendo ritmico e dinamico, scopre l’essenza e la bellezza nella realtà quotidiana, ride di gusto pur trovandosi di fronte a uno spettacolo senza trama né personaggi. Eppure, i battiti di mani diventano conversazioni, i palloni e le scope strumenti musicali, gli sguardi e le espressioni diventano fonte di ilarità con uno humor tutto inglese.
Sono formidabili ballerini, attori, acrobati e percussionisti che esprimono un’energia capace di entusiasmare gli spettatori di ogni lingua, cultura e generazione, in un crescendo di strofinii, battiti e involuzioni. I giochi di luci fanno la loro parte, ricordando un’altra compagnia, stavolta americana, i Momix, che sono enucleabili nella stessa categoria della dance elettronica e che fanno, anch’essi, del loro corpo, della loro forza fisica e del loro ritmo i propri cavalli di battaglia.
STOMP torna a Napoli dopo dieci anni d’assenza e nelle tre serate appena passate ha fatto scatenare il pubblico partenopeo, riservando una sorpresa per l’ultima notte dell’anno: uno spettacolo alle 22:00, con tanto di countdown e brindisi con la compagnia.
La parola STOMP può avere due significati, entrambi illuminanti rispetto al senso di questo spettacolo: melodia o canzone con un ritmo veloce e un beat pesante; e danza vivace eseguita per la musica popolare con pesante pestare di piedi. Ambedue gli elementi sono presenti nella rappresentazione della compagnia inglese, in cui ogni gesto diventa fonte di suoni su cui mai ci si sofferma per la velocità della vita quotidiana che ci sovrasta.
Oggetti raccattati dalla spazzatura, sacchetti vuoti, bidoni, carrelli per la spesa, piccoli tubi non più funzionanti: qualsiasi cosa diventa melodia nelle mani di questi fantastici artisti. I suoni si confondono, pare di essere di fronte a un’unica orchestra, e di poter suonare insieme a loro.
Probabilmente è proprio il disordine della vita quotidiana che ha spinto i creatori di STOMP a mettere in scena uno spettacolo che è rito tribale, circo e opera metropolitana insieme, riuscendo a congiungere vecchio e nuovo, modernità e antica vitalità esplosiva. Oggi, in particolare, è sfida ecologica allo spreco urbano, all’idea che tutte le cose non più utilizzabili per un fine pratico siano inutili, riaffermando forte e chiaro che qualsiasi oggetto, anche il più scalmanato di tutti, può diventare magia.
STOMP ha raggiunto in questi anni il suo obiettivo, ha catturato l’attenzione mondiale ed è stato recensito in maniera eccelsa dalla stampa internazionale. The Advertiser lo definisce Pop art per le orecchie, ritmo per gli occhi. Teatro per i pied”; il New York Times come il teatro al massimo della sua seduttività; il Sunday Telegraph lo ritiene dotato di fascino universale e senza tempo. Noi, invece, lo consigliamo perché Goduria per tutti i sensi, e rinascita per il cuore.
Riscoprite la bellezza che vi sta intorno, aprite gli occhi e le orecchie, lasciatevi stregare da STOMP!