Stefania Zamparelli è andata in Bolivia, Senegal, Egitto, Afghanistan, ha viaggiato dall’America Latina all’Oriente, ha descritto con il suo obiettivo paesaggi, volti, situazioni e momenti importanti e ha ritratto condizioni umane, sociali, culturali individuali e collettive
Fotoreporter freelance di fama internazionale, è approdata in questi giorni a Napoli, sua città natale, per raccontare un’altra storia, quella dei ragazzi e degli operatori di A Ruota Libera Onlus, associazione di volontariato fondata da Luca Trapanese nel 2007.
Sciamani è una mostra fotografica allestita nella sala Foyer del PAN, Palazzo Arti Napoli, dove venti immagini dei settantadue scatti contenuti nel catalogo con l’introduzione di Alberto Baldi (docente di Etnografia visuale e nuovi media e direttore del Museo antropologico multimediale dell’Università di Napoli Federico II) – il cui ricavato della vendita sarà interamente devoluto all’associazione – raccontano un’altra storia.
A Ruota Libera offre alle persone diversamente abili l’opportunità di socializzare, di coltivare i propri talenti e di integrarsi nella comunità. È un luogo accogliente che assomiglia a una comunità familiare in cui la professionalità necessaria ad affrontare la sofferenza, le criticità e i bisogni complessi si fonde con l’umanità, l’ascolto, la condivisione. Le sedi sono nel cuore del Vomero e la proposta è ampia e articolata, con l’offerta di laboratori artigianali, attività espressive, corsi di cucina e occasioni ludiche.
Stefania Zamparelli ha fermato momenti e percorsi di questa lavoro. Le immagini, infatti, non sono semplici rendiconti di un mondo speciale, ma pezzi di esso, miniature di realtà che afferrano pensieri, attimi di gioia, sogni. Le sue non si possono definire neppure “foto realistiche” poiché, di fatto, quanto offrono di reale risiede nella precisione dell’immagine ottica. I loro valori sono “distaccati dalla realtà” perché toccano il cuore, facendo diventare chi le scruta una persona diversa. Per l’osservatore non è necessario dire molto, anzi non occorre dire niente, si guarda, poi si chiudono gli occhi e si lascia che il particolare risalga da solo alla coscienza affettiva.
Il titolo – ha spiegato l’artista – suggerisce come questo lavoro si focalizzi sulla capacità dei protagonisti di andare oltre i propri limiti. Proprio come gli Sciamani hanno intrinseco quel potere di conciliare il regno spirituale e terreno, l’amore incondizionato di chi li accetta, ha la forza di sanare nuclei e società. Essi muoiono per il mondo materiale e rinascono in una dimensione spirituale, così facendo, rivelano arcaiche verità sull’esistenza e sui valori più intimi, amicizia, sentimenti, allegria, naturalezza.
Una narrazione fotografica, quella di Stefania Zamparelli, semplice e intensa, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, ospitata in città dal 9 al 24 gennaio 2018 per una rigorosa ed emozionante poesia del vero.