Nasce Routes Roulette, letteralmente la roulette delle rotte. Oggi, per milioni di persone migrare rappresenta una vera e propria scommessa per la loro vita e per quella dei loro cari. Si organizza, così, una raccolta fondi per i migranti, in particolare per i tanti fermi in Bosnia-Erzegovina che necessitano di tutto l’aiuto possibile. Uomini, donne e bambini abbandonati per strada, sotto la neve, sostenuti dalle sole organizzazioni non governative che operano sul territorio e che cercano di fornire loro cibo e abbigliamento da quando un incendio ha colpito il campo di accoglienza di Lipa, lasciando nella disperazione migliaia di persone a pochi chilometri dalla città di Bihać.
«L’obiettivo della campagna è quello di portare aiuto materiale ai migranti bloccati in Bosnia, sostenendo alcuni progetti già in atto per rendere meno disumane le loro condizioni di vita», ci racconta Marco Siragusa, uno dei promotori dell’iniziativa nata in Sicilia, terra in cui il fenomeno della migrazione si avverte prepotente, con gli arrivi quotidiani via mare da Libia e Tunisia e i respingimenti illegittimi, disumani tanto nei Balcani quanto a largo delle nostre coste.
«Il senso di questa campagna è quello di attivare un meccanismo di solidarietà tra le due rotte migratorie a noi più vicine: quella del Mediterraneo centrale e quella balcanica. Crediamo infatti che, nonostante le dovute differenze, Bosnia e Libia non siano oggi così diverse e che la condizione che vivono i migranti in questi due paesi sia piuttosto simile», continua Marco.
Uno degli obiettivi principali dell’iniziativa è sicuramente sostenere le due maggiori organizzazioni che operano sul territorio da anni, IPSIA BOSNIA e Croce Rossa Bihać, per l’acquisto di beni materiali e il miglioramento delle infrastrutture, ma anche per sensibilizzare l’opinione pubblica, scardinare la disumanità che avanza e che ormai ci ha resi indifferenti di fronte alle immagini di morte e disperazione che quotidianamente possiamo osservare.
L’emergenza umanitaria in corso non scoppia inaspettata: essa è il frutto di anni di politiche razziste e di criminalizzazione dei migranti, che hanno fatto dei respingimenti illegali il modus operandi ordinario, approcciando alla migrazione esclusivamente come un problema e dando vita a una vergognosa lotta tra poveri. Le scelte di questi anni sono state accompagnate da continui tentativi di scoraggiare le associazioni e i singoli che tentano di dare un supporto a chi vede nell’Europa una seconda opportunità, che scappa dalla fame, dalla guerra e dalla disperazione, mettendo in pericolo se stesso e i propri cari. È quanto avvenuto poche settimane fa a Gian Andrea Franchi e Lorena Farnasir, fondatori dell’Associazione Linea D’Ombra ODV, a Trieste, da anni al fianco dei migranti che attraversano la rotta balcanica. Si sono visti perquisire la propria abitazione e sequestrare telefoni cellulari a dimostrazione di quanto la solidarietà in questo periodo storico sia vissuta come una minaccia.
Routes Roulette vuole opporsi all’indifferenza delle autorità bosniache – che si rifiutano di trovare una soluzione che tuteli la vita e la dignità di migliaia di migranti messi ancora di più a dura prova durante questo periodo di pandemia – e dell’intera comunità internazionale. Ma l’indignazione non basta: è necessario intervenire con beni materiali che restituiscano umanità alle condizioni precarie di vita di migliaia di persone e per questo è necessario il contributo di chiunque abbia a cuore le sorti di donne, uomini e bambini che hanno scommesso sulla loro vita e hanno ricevuto in cambio solo disperazione e dolore.
Routes Roulette concluderà la raccolta fondi sulla piattaforma Buona Causa il 2 marzo, ma sarà possibile continuare a sostenere il progetto tramite bonifico anche nelle prossime settimane:
c/c bancario H.R.Y.O. HUMAN RIGHTS YOUTH ORGANIZATION
IBAN: IT 02 O 05018 04600 000016978538
Causale bonifico: donazioni Bosnia
No more bets, dunque: niente più scommesse sulla vita dei migranti. Non si tratta di un gioco.