Non ho mai amato l’eccesso di auto-esaltazione di un popolo, tantomeno il campanilismo stupido che trova il suo massimo splendore nelle becere tifoserie sportive che di sport hanno solo il nome.
La difesa della propria identità culturale, quando ha comportamenti consequenziali sul piano anche del senso civico, del rispetto dei beni comuni, del contributo personale e dell’impegno sociale in luogo del qualunquismo e della critica sempre e comunque, la preferisco a quanto detto in apertura.
Da un po’ di anni la pistola sugli spaghetti e le muraglie di spazzatura sbattute in copertina, anche da riviste straniere, sono state sostituite da istantanee più rassicuranti e gradevoli che hanno restituito alla città di Napoli una dignità per qualche decennio calpestata anche dalla strafottenza di una politica, in altre faccende affaccendata, nel silenzio assoluto di parte della classe intellettuale e dell’informazione.
Ma ho l’impressione che questo recupero di immagine – che preferisco definire recupero di dignità – abbia dato e dia fastidio a una parte degli abitanti della città alla quale costerebbe fatica ritrovare un attimo di onestà intellettuale per riconoscere la non casualità del fenomeno piuttosto che attribuirlo a un miracolo di San Gennaro.
I napoletani, come quella parte di abitanti, sono ben consapevoli che di punto in bianco Napoli non sia diventata la efficiente e perfetta Sidney oppure Vienna o Ginevra, ma sono pur convinti che senza un minimo di recupero di dignità la città oggi non registrerebbe il miglior risultato del turismo degli ultimi vent’anni con fatturati soddisfacenti dei ristoratori, il pienone degli alberghi, la nascita continua di nuovi B&B e le folle oceaniche di turisti, fino a qualche anno fa soltanto di passaggio e diretti in Penisola o alle isole, con grande appagamento delle associazioni di categoria.
È di queste ore l’ennesima polemica sulla realizzazione da parte del Comune dello sportello online Difendi la città per raccogliere le segnalazioni dei cittadini napoletani relative alle offese contro Napoli chiedendo, attraverso gli uffici comunali interessati, precisazioni e apposita rettifica, eventualmente avviando, previa attenta valutazione dell’Avvocatura comunale, iniziative legali per tutelare la dignità del territorio, l’immagine e la reputazione della città di Napoli e del popolo partenopeo.
Iniziativa forse superflua per alcuni, ma che rientra in una logica di partecipazione dei cittadini che avranno la possibilità di segnalare atti scorretti che rischiano di ledere la città, possibilità di segnalazioni come già in atto per le opere di manutenzione stradale e altro.
Le critiche all’iniziativa lette in queste ore su alcuni quotidiani, da parte di qualche saccente, autoreferenziale e sempre prevenuto commentatore, superano il livello di quanti hanno versato melma verbale sulla città come i vari Salvini, Giletti e qualche sconosciuto sindaco in cerca di notorietà.