Ravenna, ultima patria di Dante Alighieri, suo rifugio seppur per un breve periodo, città dove il Sommo Poeta scrisse parte del Purgatorio e il Paradiso, spegnendovisi il 13 settembre del 1321, vuole rendere omaggio allo scrittore fiorentino attraverso una ricca programmazione che, da fine agosto a dicembre, comprende approfondimenti scientifici e confronti tra ambiti di interessi differenti, un programma fatto di luoghi, eventi e persone.
Un vero e proprio percorso verso il centenario del 2021 dalla morte del poeta, il cui legame con questa terra che lo accolse costituisce il tema di fondo di una rassegna che non cessa di stupire per varietà e ricchezza delle occasioni di dialogo, ma anche di una mostra, L’ultimo Dante e il cenacolo ravennate, ricca di documenti trecenteschi – tra i quali tantissimi inediti – frutto della collaborazione con la Società Dantesca Italiana, e il convegno internazionale Dante e Ravenna, realizzato in collaborazione con l’Università di Bologna.
Simone Weil afferma che il radicamento è forse il bisogno più importante e più misconosciuto dell’anima umana e, forse, proprio di questo parlano i versi di Dante, probabilmente molti dei quali elaborati grazie alla suggestione dell’arte ravennate. Nel centro emiliano, infatti, Alighieri poté guardare il mondo dalla specola privilegiata di una terra in pace, lontana dai conflitti dell’Italia centrale, con lo sguardo proiettato verso la creatività di chi guadagna, non senza sofferenza, il punto di vista fuori dal fuoco.
Non mancheranno, quindi, occasioni di condivisione della passione per Dante e di messa in dialogo diverse letture e prospettive grazie al programma ricchissimo di eventi che si susseguono ininterrottamente, segno della prosperità di una comunità che rivela con passione e determinazione la propria appartenenza all’universale vicenda dantesca. Questa importantissima manifestazione va dalla ricerca testuale alle rappresentazioni dell’arte visiva, dalle arti performative al vero e proprio spettacolo dal vivo, teatro, musica e danza, con grande attenzione, ovviamente, al legame profondo tra Dante e la città di Ravenna, dispiegando tutti i linguaggi artistici.
Da domenica 26 agosto fino a sabato 1° dicembre, dunque, saranno ottanta gli appuntamenti, gratuiti e a ingresso libero, con quarantuno soggetti e ventidue spazi coinvolti, tre mesi di incontri unici tra i quali Ravenna per Dante , rassegna organizzata dal Comune di Ravenna insieme a prestigiose associazioni internazionali e realtà cittadine, istituzionali e non, formate da appassionati e lettori. Ci saranno, inoltre, la già citata mostra L’ultimo Dante e il cenacolo ravennate, curata da Gabriella Albanese e Paolo Pontari, aperta dal 9 settembre al 28 ottobre; la rassegna internazionale La Divina Commedia nel Mondo ideata da Walter Della Monica – 21 settembre e 8 ottobre alle 21 nella Basilica di San Francesco – che ha portato a Ravenna 58 versioni della Commedia in varie lingue internazionali; e le Conversazioni Dantesche – il 9, 16, 23 e 30 ottobre alle 17:30 presso la sala Dantesca della Classense –, appuntamenti particolarmente amati dagli appassionati e dagli studenti grazie al perfetto connubio di temi danteschi e declinazioni storiche e contemporane. E questi sono soltanto alcuni degli eventi che si terranno a Ravenna per Dante, risultato dell’impegno di tanti soggetti diversi che, insieme, ricercano e presentano le mille sfaccettature della sempre attuale opera del Sommo Poeta.