Mercoledì 26 ottobre, in diretta streaming dalla sede della Curia Iulia del Parco archeologico del Colosseo di Roma, è stata annunciata la nascita del Premio Strega Poesia: un nuovo capitolo nella storia del celebre premio letterario nazionale, che prosegue la stagione di rinnovo iniziata nel 2014 con l’istituzione del Premio Strega Europeo e del Premio Strega Giovani e, nel 2016, con il Premio Strega Ragazze e Ragazzi.
Il progetto sfida l’impresa impegnativa di considerare un’altra forma letteraria, quella delle poesie, in versi e in prosa, nelle loro varie assunzioni e sfumature.
Da sempre l’istituzione del Premio Strega pone i suoi obiettivi nella rappresentazione e nella promozione della letteratura contemporanea, vista come espressione della cultura e della storia di un Paese. L’attenzione dei fondatori però non era mai stata posta nei confronti del genere poetico, il più alto forse, nonché il più antico nella storia dell’identità culturale italiana.
Nel mercato editoriale, le poesie, con il passare del tempo, hanno assunto una posizione decisamente marginale rispetto ad altre forme letterarie, come ad esempio i romanzi, e sono tuttora vittime di pregiudizio da parte del pubblico dei lettori, che, a partire dai primi approcci tra i banchi di scuola, le crede figure mostruose e complicate, cariche di artifici e tecnicismi.
Questa distanza tra il mondo della narrativa e quello in versi, iniziata e diffusa forse dalla critica stessa e dal mondo accademico, ha fatto sì che la poesia fosse destinata a essere considerata unicamente come un oggetto di studio astratto, fruibile solo da pochi elitari e che non potesse essere applicata alla vita di tutti i giorni.
Negli ultimi anni, tuttavia, l’affermarsi di nuove forme di rappresentazioni poetiche nella dimensione orale dell’esibizione come la poetry slam ha permesso di iniziare a diffondere il messaggio che la poesia non è una cosa fine a se stessa, la poesia è molto di più.
«La poesia non è mai fuori di noi, quando accade, accade per noi e dentro di noi» ha ricordato Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Bellonci e segretario del comitato direttivo del Premio Strega, «la poesia è canto e respiro». La poesia ci riguarda tutti.
Con la sua sinteticità e con la sua espressività diretta, più di altre forme letterarie, riesce a creare uno spazio nel quale ognuno può leggere le proprie esperienze, le proprie emozioni, la propria storia. La poesia può essere senso di vita, anche per coloro che decidono di incontrarla solo in rari e particolari momenti; le parole entrano in contatto con noi, si legano a noi, esprimono i nostri bisogni e i nostri dolori e ci danno la forza di superarli. La poesia può essere memoria, può collegarci con i nostri affetti, far vivere la loro presenza in eterno. Può essere testimonianza, farci ricordare degli errori del passato e permetterci da essi di imparare per il futuro; può rendere pubblica alla comunità internazionale la tragedia di un popolo.
Infine, la poesia può essere resistenza. In questo momento storico, in cui l’odio, la violenza e le guerre incombono, la comunità può trovare nella poesia un rifugio di umanità, libertà, speranza e sogni. Ecco perché la Fondazione Maria Goffredo Bellonci e Strega Alberti Benevento, in collaborazione con il Parco Archeologico del Colosseo di Roma, ha deciso di inserire anche le poesie nelle forme letterarie incluse nel concorso, segnalando la produzione di più alta qualità letteraria nel mondo contemporaneo, con lo scopo di poter diventare anch’essa veicolo della loro riscoperta, valorizzazione e visibilità, e di poter contribuire a radicare l’abitudine a frequentare la poesia contemporanea anche nel grande pubblico dei lettori italiani.
Ma passiamo ora a enunciare quali saranno le modalità con le quali si svolgerà questa prima edizione del Premio. Potranno concorrere libri di poesia, in italiano – dunque non in traduzione – pubblicati in prima edizione tra gennaio 2022 e febbraio 2023 e ogni editore potrà proporre direttamente un solo titolo. Saranno ammessi libri di autrici o autori viventi al momento della candidatura, provvisti di codice ISBN e pubblicati da soggetti editoriali a diffusione nazionale. Non saranno ammessi alla competizione invece libri in formato elettronico, antologie miscellanee e autopubblicazioni.
La selezione avverrà su due livelli: un comitato scientifico selezionerà la cinquina delle opere finaliste, sia tenendo conto delle proposte degli editori sia sulla base di valutazioni proprie. Tra i vari nomi spiccano quelli di Maria Grazia Calandrone, Valerio Magrelli e lo stesso Mario Desiati, vincitore dell’ultima edizione del Premio Strega per la sezione narrativa. Dopodiché una giuria allargata, di specialisti e non, provvederà a eleggere, tra i cinque finalisti, l’opera vincitrice.
Per questa prima edizione l’apertura della presentazione delle candidature avverrà da novembre 2022 fino a fine febbraio 2023. A maggio ci sarà l’annuncio della cinquina finalista e l’assegnazione del riconoscimento sarà presentata tra un anno, a ottobre 2023.
«Ci sono fiori che fioriscono al buio», ricorda Stefano Petrocchi citando Fernando Bendini. «La poesia è uno di questi e continuerà a sbocciare e a portare luce, conoscenza e umanità anche nei tempi bui che stiamo vivendo, è una certezza confortante. Sta a noi che la sua luce rischiari sempre di più le nostre esistenze».
Ed è così, mescolando memorie e desideri, che diamo il benvenuto a questo nuovo tempo in versi. Buon Premio Strega Poesia!
Contributo a cura di Martina Rizzo