La Sala del Lazzaretto dell’ex Ospedale della Pace, nome con cui è maggiormente conosciuto questo edificio monumentale del Cinquecento situato a Napoli, in via Tribunali – nel quartiere San Lorenzo –, accoglierà una mostra gratuita dal titolo Pianeta Pandemia. Storie virali di contagi e rimedi.
La struttura in realtà fa parte del complesso monumentale di Santa Maria della Pace che comprende, appunto, l’ospedale dei frati ospedalieri di San Giovanni di Dio, l’omonima chiesa e la Sala del Lazzaretto. Il complesso è sorto intorno a un antico palazzo nobiliare agli inizi del XV secolo e la sua architettura è ancora visibile nel portale d’ingresso in stile gotico, con il suo grande arco polilobato.
L’ex Ospedale della Pace è stato quindi convertito da palazzo nobiliare – è stato il palazzo magnatizio che la regina Giovanna II donò al suo Gran Siniscalco Sergianni Caracciolo – a centro ospedaliero più importante della città per dare ricovero ai contagiati da epidemie.
Inaugurata lo scorso 14 marzo, Pianeta Pandemia. Storie virali di contagi e rimedi consentirà, per i prossimi tre mesi, di visitare l’ex Ospedale della Pace che è stato riaperto per l’occasione. L’esposizione è a cura del Museo delle Arti Sanitarie e Storia della Medicina di Napoli e realizzata in collaborazione con il corpo militare volontario della Croce Rossa Italiana. Come ha spiegato Gennaro Rispoli, diretto del Museo di Arti Sanitarie: «La mostra ha carattere scientifico e divulgativo, vuole chiamare a raccolta le scuole della Campania per fornire una panoramica sulle più note malattie infettive della storia e sulle pratiche vacciniche che sono state in grado di contrastarle e debellarle, puntualizzando che Napoli fu uno dei centri di maggiore interesse nel campo scientifico».
Questa mostra, che è stata allestita anche a Matera la scorsa estate, presenta un percorso espositivo tra oltre cento pannelli sulle più note malattie infettive della storia. Oggetti davvero originali come il becco riempito di erbe aromatiche, che veniva utilizzato per filtrare e purificare l’aria respirata dal medico della peste, sonagli e campanacci che distinguevano i lebbrosi, una sezione dedicata al napoletano Vincenzo Tiberio, scopritore della penicillina trentacinque anni prima di Fleming, e la pratica vaccinale anti-vaiolo di Edward Jenner.
«Non a caso ricordiamo Edward Jenner la cui riproduzione del busto in bronzo è custodita al Museo di Arti Sanitarie e Vincenzo Tiberio, giovane studente di Medicina, che a Napoli aveva osservato che le muffe presenti nel pozzo della casa di alcuni zii proteggevano tutti i componenti della famiglia da affezioni gastro-intestinali e che, quando il pozzo veniva ripulito, le stesse persone si ammalavano. Un viaggio di istruzione ma allo stesso tempo ricco di emozioni e nuove scoperte in un pianeta, quello delle pandemie, che non smette mai di essere esplorato», ha aggiunto il direttore Rispoli.
Il complesso dell’ex Ospedale della Pace nel corso del tempo è stato affidato all’Amministrazione delle Opere Pie e destinato all’uso sanitario, un vero e proprio punto di riferimento e di eccellenza sul territorio. L’edificio è stato poi annesso alla Chiesa di Santa Maria della Pace, eretta nel 1629-1659, su progetto di Pietro De Marino, poi restaurata da Domenico Antonio Vaccaro nel 1732. Dal 1970 l’Ospedale della Pace ha smesso di esistere come polo sanitario e il suo complesso storico, diventato bene UNESCO, è stato consegnato al Comune di Napoli.
Pianeta Pandemia. Storie virali di contagi e rimedi non è soltanto una mostra che vuole ripercorrere la vera e propria storia della ricerca scientifica dall’inizio dell’Ottocento, ma anche un’occasione unica per visitare un luogo meraviglioso, carico di emozioni e storia, qual è l’ex Ospedale della Pace.