Al Museo Madre di Napoli, da sabato 8 giugno 2019, è presente Painting as a Butterfly, la mostra retrospettiva di Pier Paolo Calzolari, il 75enne artista bolognese che è stato esponente, dagli anni Sessanta del secolo scorso, delle ricerche pittoriche intorno all’Arte Povera e ha partecipato alle atmosfere artistiche delle principali tendenze – dal New Dada alla Pop Art fino alla Transavanguardia – dell’arte italiana e internazionale contemporanea. La mostra, organizzata dalla Fondazione Donnaregina, è curata da Achille Bonito Oliva e Andrea Viliani, in collaborazione con la Fondazione Calzolari, ed è visitabile fino al 30 settembre.
L’ultima esposizione dedicata a Calzolari nella città partenopea risale al 1977, nello spazio di Villa Pignatelli. Alla mostra attuale allestita al Museo Madre, invece, la personale è collocata su tre livelli e inizia al terzo piano, prosegue nello spazio espositivo delle Sale Facciata al secondo e si conclude nella Sala Re_Pubblica Madre al piano terra. I visitatori possono ammirare oltre 70 dipinti, disegni e opere multimateriche, un terzo delle quali mai esposte in precedenza in uno spazio pubblico italiano. Il percorso artistico del protagonista, in pratica, dagli esordi della seconda metà del Novecento fino ai nostri giorni.
Le opere esposte al Madre, in effetti, rappresentano una straordinaria sintesi della teoria e della pratica dell’arte di Pier Paolo Calzolari, definita dal critico Bonito Oliva, in un’intervista realizzata per la mostra, al contempo minimalista e sensuale, concettuale e barocca. Dalla biografia dell’artista, infatti, leggiamo che dopo la giovinezza passata a Venezia, dove fu colpito dagli effetti della luce sulle superfici architettoniche dell’arte veneta, in seguito Calzolari ha fatto ricorso a materiali e oggetti basici della vita quotidiana, insieme a elementi organici come il fuoco, il ghiaccio, il legno, le noci, gusci di animali e aggiungendo, tra l’altro, le scritte al neon e i suoni per evocare l’esperienza del passaggio temporale.
L’arte intesa come strumento di ascolto, così ha commentato ancora il curatore Bonito Oliva, mostra la partecipazione attiva del grande artista alle espressioni dell’arte contemporanea, ma sempre in maniera personale e autonoma. Attraverso le prove pittoriche unite alle sculture, alle installazioni e alle performance, e con l’uso della luce e dei materiali organici, Calzolari ha cercato di realizzare quell’attivazione dello spazio con la quale, fin dagli esordi, ha invitato gli spettatori a diventare protagonisti di ciò che veniva rappresentato in pubblico.
Le opere e l’intera ricerca teorica dell’autore sono caratterizzate da una complessa e articolata semplicità, che rende possibile la comprensione e la reinterpretazione dello spazio e del tempo della vita quotidiana, grazie alla presenza umana non meramente intellettuale ma anche affettiva, che fa proprie la plasticità e il vitalismo dei materiali usati e partecipa attivamente alle forme e all’orizzonte di senso espresse dalla pratica artistica.
Orari della mostra: lunedì e da mercoledì a sabato, 10:00 – 19:30
Domenica, 10:00 – 20:00
Chiuso il martedì
Foto di Michele Alberto Sereni©