Paint back, restituisci il colpo con un disegno, è un progetto nato a Berlino, capitale dei graffiti, diventato ormai un vero e proprio movimento creato da Ibo Omari, proprietario di un negozio di colori che, dopo aver visto l’ennesima svastica lasciata impressa su un muro di un parco per bambini, ha deciso di usare alcune bombolette spray per coprirla.
Sin da piccolo, Ibo ha avuto la passione dei graffiti e il suo negozio, nel quartiere di Schöeneberg, è diventato un punto di riferimento per tanti writer di Berlino. I suoi disegni vogliono coprire le rune, le croci uncinate, i simboli razzisti e tutto ciò che inneggia all’odio così, insieme ad altri, sta girando le strade trasformando tantissime scritte in fiori, gufi, conigli e farfalle. Questo movimento che popola la città tedesca sta facendo sentire sempre più la propria voce diffondendo, attraverso l’incredibile creatività, un segnale chiaro, contrario al ritorno del nazionalismo e dell’estremismo di destra in Europa.
Il modo migliore e più intelligente per rovesciare gli estremisti è sicuramente questo, una parodia fatta di disegni colmi di colore che vanno a indebolire così un messaggio che racchiude soltanto violenza. I ragazzi di Die kulturellen Erben – questo è il nome del gruppo che ha dato vita a Paint back – sperano che anche altri centri teutonici possano seguire il loro esempio. Intanto, sempre più writer anti-nazi hanno deciso di abbracciare la causa e oggi sono proprio gli abitanti dei vari quartieri berlinesi a chiamarli per trasformare le svastiche lasciate sui muri.
La street art non è di certo apprezzata da tutti come forma d’arte, anzi, è spesso considerata contro cultura. Chi si ferma soltanto alla superficie, però, probabilmente non possiede quella sensibilità sociale e culturale che spinge lo sguardo oltre il semplice schizzo di colore, rendendolo ciò che rappresenta davvero: una comunicazione politica che va a opporsi, in questo caso, al nazismo. Soprattutto quando un libro come il Mein Kampf è in cima alle classifiche in qualità di bestseller.
L’arte di strada si manifesta in luoghi pubblici, un’arte dalle svariate tecniche e il più delle volte illegale, forma di critica e di denuncia contro la società o contro la politica. Un’arte che si prende una città intera, se necessario, per manifestarsi, per cogliere un pubblico talmente ampio e vario da non avere eguali. Un’arte che, proprio nella città di Berlino, vede nascere il primo museo a essa dedicato.