Alda Merini, poetessa lombarda nata il 21 marzo del 1931, fu un’anima inquieta che giurò eterna obbedienza alla poesia non accettando mai convenzioni o regole. La guerra e problemi familiari la costrinsero a interrompere gli studi, un primo vuoto nella sua vita che non riuscì più a colmare, una sensazione di incompiutezza che la colpì nel profondo. La sua storia, un lungo percorso nella morte e nella poesia, cambiò completamente il 31 ottobre del 1965, quando fu ricoverata per la prima volta presso l’Ospedale psichiatrico Paolo Pini, un calvario fatto di internamenti e brevi dimissioni che si ripeté per quattordici anni.
A quasi un decennio dalla sua morte – avvenuta il primo novembre del 2009 – TeatroSenzaTempo, in collaborazione con il Comune di Napoli e l’Assessorato alla Cultura, presenta Dio arriverà all’alba – omaggio ad Alda Merini. In occasione dell’edizione 2018 di Estate a Napoli lo spettacolo, scritto e diretto da Antonio S. Nobili, si terrà giovedì 26 e venerdì 27 luglio alle ore 21:00 presso il Chiostro di San Domenico Maggiore. Il biglietto avrà un costo di 13€ intero e ridotto di 10€. L’intenzione degli ideatori è quella di proporre un testo poetico e vivace in cui Alda Merini, interpretata da Antonella Petrone, accoglierà il pubblico nel suo quotidiano più intimo e controverso. La sua finestra sui Navigli sarà aperta sull’interno, affacciandosi così alla poesia contemporaneamente umana e fresca.
TeatroSenzaTempo è un’accademia di arti drammatiche di Roma che, da anni, produce spettacoli e forma i futuri professionisti del teatro di prosa, del cinema e della televisione. Il suo obiettivo, infatti, non è soltanto quello di mettere in scena dei testi, ma anche quello di creare un centro formativo e culturale, un vero e proprio punto d’incontro internazionale volto alla formazione e alla diffusione delle arti sceniche. In Dio arriverà all’alba l’intento è mostrare che fare poesia significa scriverla, ma anche dettarla, indossarla, in uno slancio incredibilmente appassionato verso il mondo che ci circonda, celebrando le infinite possibilità che esso concede. Antonio Nobili, a sua volta, coglie perfettamente quanto l’accademia intende riconoscere all’artista milanese, in uno spettacolo che a detta della critica è il perfetto omaggio alla figura immensa di Alda Merini, (Fabrizio Corgnati). Perché chi meglio di un poeta può raccontare una poetessa? (Flaminio Boni)