Il 3 agosto 2023 è una data che entrerà a far parte della storia. Assistiamo a un importante segnale di civiltà con il via libera alla Camera nei riguardi della proposta di legge sull’oblio oncologico.
Il testo, viene approvato con 281 voti a favore e nessun contrario e passa al Senato. Esso comprende, per i guariti da patologia oncologica, la possibilità di esercitare i propri diritti in condizioni di uguaglianza rispetto al resto della popolazione. Si riferisce all’accesso ai servizi finanziari, bancari e assicurativi, nonché alle procedure di adozione di minori.
Il cancro è una malattia che tocca milioni di persone in tutto il mondo. Nel 2022, solo in Italia, sono state stimate 390700 nuove diagnosi. Oltre alla sfida fisica ed emotiva che la malattia comporta, i sopravvissuti devono affrontare anche l’obbligo di convivere con il proprio passato medico. In questo contesto, nasce il concetto del diritto all’oblio oncologico.
L’essere dimenticato, in questo caso, assume una connotazione positiva. La persona ha il diritto di non essere giudicata, discriminata o definita dalla sua esperienza con il cancro. Questo consente di perseguire una vita normale senza il peso della malattia passata. L’oblio oncologico coinvolge anche la famiglia, gli amici e la società.
L’essere identificato paziente oncologico influenza il modo in cui sei percepito e può portare a stereotipi e pregiudizi. Una delle prime cose che ho imparato, come operatrice sanitaria, è proprio quella di non identificare, mai, l’assistito con la sua patologia. È importante incoraggiare anche la società a vedere la persona al di là della sua esperienza con il cancro, riconoscendo il suo valore e la sua unicità come individuo.
Dai dati attuali emerge che una grande quantità di persone supera la malattia. Una frazione che si avvicina al 50% di quanti si ammalano guarisce. Almeno un paziente su quattro (quasi un milione di persone) ha la stessa aspettativa di vita della popolazione generale.
Non scordiamoci, inoltre, che viviamo nell’era digitale e le informazioni personali possono essere facilmente accessibili, online. Il passato medico di una persona potrebbe essere condiviso senza il suo consenso. Le misure adeguate a garantire la protezione della privacy dei pazienti diventano essenziali.
Il testo unificato è diretto a recepire le istanze della Risoluzione del Parlamento Europeo del 16 febbraio 2022. Le compagnie di assicurazione e le banche non devono considerare la storia clinica delle persone colpite da cancro. Questo per l’accesso ai servizi bancari, finanziari e assicurativi ai fini della stipula o del rinnovo dei relativi contratti; per quanto attiene le procedure di adozione e affidamento dei minori e per quanto riguarda l’accesso alle procedure concorsuali quando nel loro ambito sia previsto l’accertamento di requisiti psicofisici o concernenti lo stato di salute dei candidati.
Entro il 2025 tutti gli Stati membri devono garantire il diritto all’oblio a tutti i pazienti europei dopo dieci anni dalla fine del trattamento. Fino a cinque anni per i pazienti per i quali la diagnosi è stata formulata prima dei diciotto anni di età.
Dopo questo importante passo in avanti ci auspichiamo che anche altri diritti civili vengano dibattuti e trattati in egual maniera.