Il Palazzo Reale di Napoli, in occasione del settecentenario della morte di Dante Alighieri, ha deciso di celebrare il Sommo Poeta con una mostra che prende vita attraverso tre tele che raffigurano degli episodi della Divina Commedia. Le opere sono state realizzate dal pittore Tommaso De Vivo per il re Vittorio Emanuele II, proprio per celebrare il centenario della nascita di Dante celebrato nel 1865. I tre dipinti sono poi stati divisi tra la Reggia di Caserta, la Biblioteca Nazionale e Palazzo Reale.
Quest’ultimo, costruito a partire dal 1600 inizialmente sotto la guida di Domenico Fontana, conserva ancora oggi la facciata e il cortile d’onore. Gioacchino Murat e Carolina Bonaparte, poi, lo hanno arricchito di decorazioni e arredamenti neoclassici.
La mostra Dante a Palazzo Reale è curata dal direttore Mario Epifani e da Andrea Mazzucchi, realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli Federico II. In questa occasione il ciclo di De Vivo – dopo esser stato restaurato – è esposto a confronto con altre testimonianze della fortuna di Dante nell’arte napoletana di metà Ottocento: da Dante e Virgilio nel Purgatorio di Domenico Morelli all’album di litografie di Antonio Manganaro che illustra L’Esposizione marittima visitata da Dante e Virgilio.
La mostra vuole anche essere un’occasione per inaugurare un nuovo spazio espositivo nell’aria che ha preso il nome di Galleria del Genovese – collegamento ottocentesco tra il Palazzo Reale e il Teatro di San Carlo – che è stata arricchita da apparati multimediali realizzati da Stefano Gargiulo, che mostrano attraverso immagini tratte da codici miniati il viaggio di Dante nell’aldilà.
L’esposizione, che si concluderà il 1 marzo di quest’anno, è visitabile tutti i giorni dalle 9:00 alle 20:00; il costo della visita è compreso nel biglietto d’ingresso di 6 euro dell’Appartamento Storico di Palazzo Reale.
Il direttore Mario Epifani ha dichiarato: «Questa mostra inaugura l’attività espositiva del nuovo museo autonomo del Palazzo Reale di Napoli in ambienti appositamente allestiti in prossimità dell’Appartamento Storico. Con questo affondo sulle collezioni del Palazzo nel periodo del Regno d’Italia ha inizio il lavoro di indagine preliminare a un intervento di revisione dell’allestimento dell’Appartamento, basato sugli inventari storici, che unisca la possibilità di valorizzare l’eccezionale patrimonio storico-artistico del Palazzo con la volontà di illustrare al visitatore le sue stratificazioni storiche, i personaggi che lo abitarono e le vicende di cui fu teatro».
Il visitatore, al termine del percorso di visita dell’Appartamento Storico, si troverà immerso in una selva di immagini in movimento che si andranno a riflettere sulle specchiere ottocentesche. Nella prima sala ci sarà il dipinto di De Vivo che rappresenta l’incontro di Dante e Virgilio con i grandi poeti antichi nel Limbo; la seconda sala accoglie invece il Purgatorio. A completare l’esposizione c’è la tela di Luigi Stanziano, Dante nello studio di Giotto, e una serie di vasi ottocenteschi con i ritratti di Dante, Petrarca, Ariosto e Tasso che fanno parte delle collezioni di Palazzo Reale.
Dante a Palazzo Reale è, dunque, un’occasione davvero speciale per immergersi non soltanto nell’arte, ma per ripercorrere e rivivere il Sommo Poeta attraverso l’arte “classica” e multimediale. Fino al 31 gennaio, inoltre, nella Biblioteca Nazionale, è possibile visitare una mostra iconografica e documentaria che permette di mettere a confronto il ciclo di Tommaso De Vivo con alcune edizioni illustrate della Divina Commedia.