Chi non ricorda la famosa scenetta del grande Totò che, nel raccontare quanto accadutogli incontrando uno sconosciuto e subendo ogni tipo di violenza fisica, a ogni domanda della sua spalla rispondeva «voglio vedere questo stupido dove vuole arrivare»? La stessa frase qualsiasi persona dotata di un minimo di intelligenza l’avrà pronunciata man mano che l’esperienza di governo travolgeva il movimento politico più sui generis del dopoguerra capace di trasformare in pochi mesi il proprio successo in un suicidio.
Una forza politica nata con l’intento di annientare qualsiasi realtà esistente, criminalizzando qualsiasi partito e dichiaratasi come unica realtà anti-sistema, né di destra né di sinistra, perseguendo una campagna del vaffa… fortemente voluta da quel comico sempre in prima linea ma oggi nell’ombra e taciturno.
Della capacità di fare il contrario di tutto quanto sbandierato e promesso in campagna elettorale abbiamo ampiamente parlato su questo giornale, prevedendone la scontata débâcle cominciata con l’accordo con la forza politica più a destra e maggiormente esposta in quella lunga esperienza di governo con l’ex Cavaliere culminata con il fallimento totale e un Paese sull’orlo del precipizio. Ma non pienamente soddisfatta del ruolo subalterno e dopo aver regalato su un piatto d’argento gran parte dei propri consensi, proprio in questi giorni ha messo la classica ciliegina sulla torta votando il Decreto Sicurezza Bis che l’abile Ministro e Capo del Governo in pectore ha confezionato ad arte, in coerenza con il suo pensiero tanto caro a quella destra estrema a cui appartengono anche gli amici della tartaruga capovolta. Ma non so se quella parte di elettori del movimento che i maggiori sondaggisti oggi quantificano in un 14% – o forse meno – abbiano ben compreso il peso di quel voto e le prevedibili nefaste conseguenze dello stesso.
Cosa diversa è l’atteggiamento difensivo sulla TAV, una manovra in apparenza abile per gli ingenui, un gioco da stupidi per aggirare le proprie difficoltà ma insignificante rispetto al voto sul decreto che mi sarei aspettato festeggiato come quello sul reddito di cittadinanza dalla balconata del palazzo del governo gridando abbiamo abolito l’umanità.
Di quale sicurezza si parla, infatti, se porterà inevitabilmente a scontri di piazza, ad arresti, a violenze per non parlare poi di quanta discriminazione, emarginazione, di quanto odio si aggiungerà a quello già costruito e dimostrato in più occasioni? È evidente la volontà della destra violenta di dare in pasto ciò che desiderano gli assetati di razzismo, xenofobia e del peggiore egoismo, quegli utili idioti che assieme ai pentaleghisti porteranno ufficialmente la Lega alla guida di questa sventurata nazione.
Ma quella parte del movimento maggiormente ideologizzata, più responsabile, che assiste in silenzio alla distruzione di un sogno, al precipitare dei consensi, ai comportamenti irresponsabili, a una guida politica del 5 Stelle che sta facendo soltanto danni, quando intenderà uscire allo scoperto? Al momento resta ancora un mistero e lo sarà fino alla crisi di governo che ci sarà quando il Ministro dell’Inferno la vorrà.
Ciò che resta della cosiddetta sinistra – per non ripetere il solito tormentone e allora il PD? –, invece, pare stia pensando di organizzare una grande manifestazione nei prossimi mesi. Questa sembra la geniale idea del neo-Segretario del Partito Democratico, il quale appare sempre più inadeguato per una radicale svolta della forza politica che qualche domanda sulle responsabilità dell’attuale preoccupante fase che il Paese sta attraversando pur dovrebbe porsela.
E, parlando di domande da porsi, ne sorge una scontata sul silenzio del Capo dello Stato che in varie occasione non ha mancato di dire la sua sul tema immigrazione e sulla sicurezza, quella vera. Inutile chiedersi se firmerà: lo farà inviando anche la prevedibile lettera. Non resta che affidarsi alla Consulta perché il decreto contiene molti punti in contrasto con la Costituzione che hanno già fatto esprimere in queste ore da parte dell’Organizzazione delle Nazioni Unite preoccupazione per le evidenti discordie con quanto stabilito dagli accordi internazionali.
Se da parte del Presidente Mattarella e della Consulta non verrà nulla che possa far saltare il decreto dell’odio, dovremo anche noi affidarci alla Madonna del Ministro Salvini e capire una volta per tutte da che parte sta Lei, tirata in ballo tra rosari e croci che sanno tanto di un altro nemico da tempo puntato, probabilmente per volere anche di qualche potente organizzazione anti-Bergoglio che ha rappresentanti pure al di là del Tevere.