Mentre dormi ti proteggo
e ti sfioro con le dita
ti respiro e ti trattengo
per averti per sempre
oltre il tempo di questo momento
Profumi di vita e dolcezza, ti sfioro col mio viso per non disturbare il tuo sonno, le palpebre cedono e ti abbandoni sicuro tra le mie braccia. Un passo felpato dopo l’altro percorro il perimetro dell’enorme tappeto bianco e azzurro coi giochi sparsi senza un senso apparente, lo conosciamo solo io e te. «Segui sempre la stessa sequenza di movimenti in un percorso», mi disse un anno fa Zio Peppino, «così cullandolo si addormenta, io facevo sempre in questo modo». Direi che dopo sette figli cullati e addormentati più volte posso ascoltare serena il suo consiglio.
Arrivo in fondo ai tuoi occhi
quando mi abbracci e sorridi
se mi stringi forte fino a ricambiarmi l’anima
Rigorosamente in braccio, rigorosamente e imprescindibilmente a contatto, cuore a cuore, fiato a fiato: mi addormento solo così, mamma. Sento i battiti che sembrano accelerati, ma nei bambini sono normali e mi placo. Non so se siano le tue tensioni perinatali, le tue paure consce e meno consce o forse qualche discussione evitabile e qualche nervosismo di troppo. O magari è stato il kiwi che hanno usato per aiutarti a farmi venire alla luce, maledetto parto operativo. Solo ora scopro che anche questa è violenza ostetrica se non si viene informati e si presta il consenso. Non lo so, mamma, ma io mi addormento solo quando sento le vostre braccia, il vostro odore e il vostro calore. Il tuo e quello di BabboPapà.
L’Attachment Parenting o accudimento ad alto contatto, al contrario di quanto si pensi, tende a favorire l’autonomia del bambino, è semplicemente il seguire il flusso della natura. I bambini non hanno vizi: hanno solo bisogni da soddisfare. Attraverso il tatto, prima ancora che con la vista e con l’udito, il bambino fa esperienza della propria identità: inizia a percepire se stesso, gli altri, e a conoscere i propri confini corporei.
Se le sue esigenze di contatto vengono soddisfatte, inizia a gettare le basi sicure per la sua autostima. Secondo numerosi altri studi anche le mamme traggono benefici dall’esperienza ad alto contatto, in quanto sono meno soggette alla depressione post partum e al baby blues.
Ninna Nanna Mamma tienimi con te nel tuo letto grande solo per un po’.
Roma: Bimbo muore soffocato. Madre si addormenta mentre lo allatta.
La Madre si addormenta, La Madre si addormenta, lo allatta, lo allatta, lo allatta. Black-out. Queste parole rimbombano dentro facendo eco a paure ancora vive. Come si può titolare così un dolore devastante? Come può qualsiasi essere umano dotato di sensibilità proporre un titolo con un’accusa poi non tanto implicita? La Madre non si è addormentata! La Madre ha dato alla luce la Vita, ha patito dolori indescrivibili, ha trascorso le ore più intense e magiche della sua esistenza con immensa sofferenza.
La Madre era stremata, sfinita, abbandonata a se stessa. «Mia moglie aveva implorato le infermiere affinché prendessero il bimbo, ma non l’hanno ascoltata». La Madre era sola: Madre abbandonata dopo aver dato alla luce la Vita, gliela portano via l’Indifferenza, l’Imperizia, la Negligenza, la totale mancanza di empatia, gliela porta via una Sanità allo sfascio, le carenze strutturali di un sistema malato, cieco e prepotente specie nei confronti delle donne, in questo caso di una donna che ha scelto di essere madre credendo di poterlo fare in una società che ha capito cosa significhi diventarlo. La tristezza è pervasiva ma è la rabbia a contorcere le viscere e a scalpitare.
Questa notte senza luna adesso
vola tra coriandoli di cielo
e manciate di spuma di mare
Adesso vola
Potrebbe accadere a me, potrei essere io, mi travolge, lo ripeto e non riesco a distogliere il pensiero, lo ripetiamo in coro, madri, sorelle, compagne. Oggi siamo tutte questa Madre a cui è stato negato di vedere fiorire la vita, la sua piccola, delicata, preziosa, fragile vita. Una madre schiacciata dal peso di una società indifferente e crudele. È una tragedia, sì, lo è. Dilania sapere che era evitabile. Sì, lo era.
Sta arrivando il mattino
stammi ancora vicino
sta piovendo
e non ti vuoi svegliare
resta ancora resta per favore
Sono trascorse poche ore, un giorno, tre giorni, tre mesi: la stanza è semibuia, oltre le luci della città che da quassù sembra New York, tu piangi disperatamente appena ti poso nella tua culletta, è inutile non vuoi staccarti. L’urlo dentro che attanaglia: non puoi, non puoi, non puoi dormire in braccio, è pericoloso! La SIDS, puoi cadere, posso farti male, posso addormentarmi mentre ti allatto! Non mi importa, mamma, ho bisogno di te. E io rispondo. E io ho bisogno di altri due occhi e un cuore che ci proteggano, che ci guardino dormire per scongiurare il peggio, ho bisogno di dormire senza paura, senza ansia, senza deliri. Respiriamo di nuovo con calma e ti addormenti attaccato a chi ti nutre e ama come è naturale che sia. Un caso, una fortuna, una fatalità. Sono dall’altra parte della tragedia, l’ho evitata per un soffio, per un istante benedetto. Per 365 giorni e due mesi continuo a evitarla. Potrei essere io, poteva capitare a me.
E guarda come vola
tra coriandoli di cielo e manciate di spuma di mare
Adesso vola
Le piume di stelle sopra il monte più alto del mondo
a guardare i tuoi sogni arrivare leggeri
Il contatto pelle a pelle favorisce lo sviluppo cerebrale sostiene John Bowlby (1979), psicologo che a lungo si è occupato di attaccamento, trasportare i neonati e tenerli a diretto contatto con il corpo è essenziale per lo sviluppo infantile […]. Per Schore (1994) il cervello è progettato per prendere la propria configurazione finale per effetto delle prime esperienze, in particolare in conseguenza delle relazioni di attaccamento. Le sue ricerche sull’attaccamento e lo sviluppo cerebrale evidenziano che i primissimi eventi di natura interpersonale possono avere un impatto positivo o negativo sull’organizzazione strutturale del cervello. Secondo gli studi di Schore (2001) e di altri neurofisiologi, che a lungo si sono occupati di attaccamento, l’amigdala si trova in un periodo di maturazione fondamentale nei primi 2 mesi di vita. Questa struttura cerebrale fa parte del sistema limbico ed è coinvolta nell’apprendimento emotivo, nella modulazione della memoria e nell’attivazione del sistema nervoso simpatico. Il contatto pelle a pelle è responsabile dell’attivazione dell’amigdala attraverso la via prefrontale- orbitale e contribuisce alla maturazione di questa struttura cerebrale. – Fonte State of Mind)
Il piccolo sarebbe morto schiacciato dalla madre addormentatasi durante l’allattamento.
La prima ora di vita viene definita ora sacra, è un tempo speciale, in cui il neonato incontra la propria madre e il proprio padre. In questo breve tempo avviene una sorta di imprinting reciproco. La risposta genitoriale ai bisogni del neonato, attraverso la relazione di prossimità, di contatto e di piacere, permette al neonato e poi al bambino di ordinare il suo mondo interiore. L’osmosi emotiva definirà il legame che genererà un tipo di attaccamento più o meno sicuro. Lo skin to skin (pelle a pelle) pone le basi per lo sviluppo di un attaccamento sicuro che permetterà al bambino di esplorare l’ambiente esterno ed il mondo serenamente, con la consapevolezza di poter tornare ad una base sicura ogni volta che ne senta il bisogno.
Per tutelare questa sacralità nasce il rooming-in, si segue la natura nella sua espressione più spontanea. Questo diventa tortura se non agito col giusto supporto, col personale formato, preparato e soprattutto adeguato. Si può includere nei diversi esami di Scienze Infermieristiche e Ostetriche la predisposizione all’altro? La dolcezza? Il tatto? L’empatia? Il rispetto della dignità? Tante lo avranno già sostenuto nella vita cum laude, tra queste qualcuna che ho avuto l’onore e la fortuna di incontrare in uno dei momenti più delicati e fragili della mia vita. Non è abbastanza!
Tu che sei nei miei giorni
Certezza, emozione
Nell’incanto di tutti i silenzi che gridano vita
Madre muore dentro schiacciata e soffocata dalla mostruosa incapacità di comprendere cosa significhi diventare madre o dalla volontà di non rispondere al bisogno profondo che esprime una donna che ha appena partorito, la banalità del male della nostra Sanità. Sommersa dalle pretese senza attese, dalle aspettative, dai per scontato, dai ci siamo passate tutte e siamo sopravvissute. Precipitata nella voragine di quel luogo a cui ci affidiamo quando portiamo dentro la vita e che per primo dovrebbe tutelarci, proteggerci, sostenerci e mai abbandonarci.
Maneggiare Con Cura, FRAGILE!
Ascolto Mentre dormi di Max Gazzè. Ogni parola rimanda a una Madre col suo Bambino. La dedico a te che nessuno ha protetto mentre dormivi e a Lui che ora vola oltre tutte le stelle. Immagino una marea di Donne a sollevare questa Madre devastata, ci immagino in un unico, sentito, caldo e confortante abbraccio che se non è troppo tardi non ti faccia mai più sentire sola e che possa un giorno far diventare i tuoi sogni veri.
Vola… Adesso vola
Oltre tutte le stelle
alla fine del mondo
vedrai, i nostri sogni diventano veri!
Contributo a cura di Irene Cocco