L’arte non si ferma nel tempo della pandemia. Ne sono convinti Giovanna Donnarumma, Gennaro Ippolito, Vincenzo Trepiccione e Vittorio Vanacore, ideatori e curatori della Mostra Mediterraneus | ars liber, rassegna internazionale del libro d’artista, che si svolgerà dal 26 marzo al 7 giugno 2021, presso le sale del Museo del Mar Castillo Fortaleza de Santa Pola, diretto da Maria José Cerda Bertomeu, nella provincia di Alicante, in Spagna.
Il particolare manufatto denominato libro d’artista ha le fattezze di un libro, ma può anche essere prodotto in forma di pieghevole, rotolo o più semplicemente come insieme di fogli rilegati. Viene realizzato, in genere, in un numero di copie limitate o può costituire un solo libro-oggetto, chiamato unique. La rassegna internazionale che raccoglie le opere di questa pratica artistica è promossa da Lineadarte Officina Creativa, Spazio Vitale, Lartecontinua e Biennale del libro d’artista, con la collaborazione del Museo del Mar, Museo Macs, Taller De Arte-Villa de Caudete e Fundación Paurides. La serata inaugurale sarà presentata dal critico e storico dell’arte Valeriano Venneri e la quarta edizione spagnola vedrà la collaborazione attiva di Antonio Requena. In una data da definire, è prevista, infine, un’edizione napoletana della manifestazione.
La Mostra Mediterraneus ars liber è un esempio di resistenza dell’arte, degli artisti e degli operatori della cultura alle inevitabili chiusure e alle restrizioni adottate per contrastare l’emergenza socio-sanitaria globale, che non lasciano spazio e visibilità al lavoro/vita costituito dall’espressione artistica. In tal senso, come ci dicono lo storico dell’arte Valeriano Venneri e Raffaele Salamino, Responsabile delle Politiche Culturali del Comune di Manduria, nel loro appassionato commento di presentazione dell’evento, il Mediterraneo rappresenta un “luogo” esistenziale e metafisico del futuro, quando l’arte, forse, tornerà a giocare un ruolo fondamentale per la cultura dell’incontro.
I due studiosi citano alcuni passaggi saggistici di Franco Cassano (1943-2021), teorico del pensiero meridiano, da cui il sociologo partiva per l’elaborazione di una radicale critica della modernità e dei suoi integralismi: l’etnocentrismo, il culto del progresso e della velocità, il primato del mercato. L’autore, scomparso di recente, parlava del Mediterraneo come di un grande confine liquido, che divide e nello stesso tempo collega le terre. Qui sta la possibilità per il grande mare, che è stato al centro del cammino delle civiltà umane e in tempi più recenti, invece, ha visto tanti esseri umani inghiottiti dal naufragio, di tornare a farsi mediazione tra terra e mare e, tra natura e storia, a immaginare l’altrove. Perché l’immaginazione non costituisce, in fondo, anche lo strumento per elaborare in positivo la perdita delle possibilità espressive e il desiderio che non riesce più a mettersi in scena?
Una condizione esistenziale, quest’ultima, che diventa insopportabile, soprattutto durante i periodi di crisi ambientale, sociale e culturale come quelli che stiamo vivendo. Il grande disagio individuale e collettivo, comunque, può segnare l’inizio di altre strade da percorrere e di differenti opportunità da cogliere, a cui non avevamo pensato in precedenza. Abbandonando le vecchie certezze esistenziali, quindi, concludono Venneri e Salamino, bisogna aprirsi alla curiosità di chi è disposto all’accoglienza di modelli non propri.
Alla mostra internazionale parteciperanno più di 230 artisti, provenienti da paesi come Italia, Spagna, Iran, Brasile, Messico, Germania e anche un gruppo di giovani artisti, studenti dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, guidati dai professori Monica Michelotti e Mario Carchini. In presenza oppure online, i protagonisti e i visitatori potranno condividere – tra le difficoltà imposte dalla pandemia da COVID-19 e le odierne “protesi tecnologiche” che ci permettono di raggiungere persone e luoghi lontani – la visione delle rappresentazioni dell’arte, che in questa mostra si materializzeranno nel libro d’artista.
Al tempo stesso, tutti i partecipanti alla manifestazione viaggeranno al di là delle coordinate spazio-temporali e dei confini fisici e mentali, per poter comunicare l’amore e l’esperienza dell’arte, che non si possono fermare nemmeno nel tempo della pandemia, perché sono parte integrante e ineliminabile della stessa esistenza degli esseri umani e del mondo vitale al quale appartengono.