Mai matrimonio fu più propizio di quello tra Disney e Pixar. Dopo capolavori come Soul, l’ultima uscita disponibile su Disney+ torna a commuovere il pubblico più – e meno – sensibile. Questa volta non possiamo davvero esimerci perché Luca è il primo film della Pixar diretto da un italiano. Si tratta di Enrico Casarosa, che non ha mancato di celebrare la sua Liguria, nonostante da anni lavori negli USA.
Il gatto e la volpe di Bennato apre il lungometraggio, immergendo subito lo spettatore in una cornice italiana che persiste anche nelle altre lingue. Sul modello di Coco, infatti, anche tradotto il film mantiene il carattere del tricolore, lasciando inalterate parole, cadenze, a volte intere frasi. In tutta la pellicola, disseminati i colori della bandiera. Un inno all’Italia, alla pasta, ai colori del mare. Uno scorcio di paradiso fatto di vie strette, cibo consumato in strada, case arroccate, angoli di natura e calore familiare.
Ma se anche in inglese non rinuncia al carattere nostrano, in italiano si gode la delizia di doppiatori dal volto noto al grande pubblico. Tra i più celebri, prestano la voce Luca Argentero, per l’occasione Lorenzo Paguro, Fabio Fazio nelle vesti del prete del paese, Luciana Littizzetto e l’indomabile Orietta Berti per Concetta e Pinuccia Aragosta.
Il vero valore del film sta, tuttavia, nella spontaneità e nella semplicità con cui riesce a toccare temi caldi. La coppia Disney-Pixar dimostra ancora una volta di stare sempre un passo avanti, portando sulla scena una storia di inclusione. Il diverso non è alius ma alienus: un alieno che viene dal mare.
L’evoluzione della sirenetta non parla di amore romantico ma fa battere il cuore. Qui, l’autorità di re Tritone è sostituita da quella di un altro padre, bonariamente distratto e superficiale, e di una madre, amorevole e apprensiva. Il figlio ribelle, invece, non ha bisogno di fare patti per diventare umano: agli uomini del mare basta asciugarsi per cacciare braccia e gambe e veder sparire coda e squame.
Luca, il protagonista, è curioso come Ariel e come lei ha un amico, Alberto. Un ragazzo che in qualche passaggio fa pensare a Lucignolo ma che ha un cuore grande e una travolgente energia. Insieme partiranno alla scoperta del mondo, iniziando un viaggio che non ha bisogno di fare tanta strada per portare lontano.
Trascinato da Alberto, Luca esce dall’acqua e scopre il mondo di fuori, innamorandosi del sole, del cielo, della terra sotto i suoi piedi: un invito a guardare le meraviglie nascoste agli occhi dall’abitudine. La natura non è l’unico amore dei due ragazzi: il loro sogno più grande è la libertà, e non c’è nulla che li faccia sentire più liberi di una Vespa! E sarà proprio per ottenerne una che incontreranno, sul loro cammino, una sfida, un prepotente e una ragazza dal bel caratterino: ingredienti indispensabili per la rivoluzione che travolgerà la loro vita e, in seguito, quella dell’intero paese. La voglia di evasione e avventura porterà i giovani a entrare nella vita di Portorosso ma, attenzione, basta una goccia d’acqua per trasformare quelli che sembrano ragazzi “normali” in “mostri del mare”.
In un gioco fatto di realtà e apparenza, il film mostra la cecità che spesso deriva dall’accontentarsi di ciò che vedono gli occhi e non guardare oltre ciò che vedi (per richiamare un’altra citazione che i cultori della Disney riconosceranno). Nell’intento di raccontare un’amicizia davvero vissuta, che ha portato anche Enrico “fuori dall’acqua”, Casarosa è riuscito a trasmettere le grandi emozioni dei gesti semplici. Dopo aver collaborato agli storyboard di Ratatouille, Up e Coco, si esprime qui in una storia senza troppi fronzoli, ma con una grande capacità: trasmettere per immagini insegnamenti e ammonimenti che espressi a parole non hanno la stessa forza incisiva.
Per questo e per l’orgoglio italiano, per la leggerezza e l’eccezionalità dei professionisti che ne hanno permesso la realizzazione, vale la gioia – non certo la pena – di vedere Luca. Ai titoli di coda… c’è chi si commuoverà e chi mente.