Nel novembre 2018 nasceva, tra le mura dell’Ex OPG Je so pazz, Sotto lo stesso cielo, un progetto di volontariato carcerario per la Casa Circondariale di Poggioreale, a Napoli. Da marzo 2019, quindi, ogni venerdì i volontari hanno incontrato un gruppo di persone recluse del Padiglione Genova con l’obiettivo di creare un nesso costante tra ciò che accade all’interno del carcere e l’esterno. I detenuti sono parte della comunità, nonostante questa li escluda e li consideri alla pari di mostri senz’anima.
La voce degli invisibili è il frutto di quest’esperienza ed è lo strumento che i reclusi stessi hanno scelto per far sentire la loro voce al di là delle mura carcerarie per gridare forte e chiaro la propria sofferenza. Si tratta di un fumetto ideato e realizzato dai partecipanti al progetto che verrà presentato venerdì 14 febbraio proprio all’Ex OPG, a Materdei, alle ore 18:30.
Il fumetto ha visto la partecipazione di artisti che hanno messo nero su bianco la vita delle persone detenute, nonché le emozioni e le sensazioni provate durante questo percorso, entrando essi stessi in carcere, conoscendo e stringendo le mani di coloro la cui sofferenza avrebbero dovuto disegnare. Il primo è Kevin Scauri, napoletano, fondatore del collettivo e self-publisher Sciame, selezionato da Comicon – con cui ora collabora – come talento esordiente per Futuro Anteriore. Ha disegnato, con le sue immagini suggestive, la metamorfosi che ogni uomo affronta quando diventa recluso e quindi mostro agli occhi della società.
Nova, invece, è l’artista abruzzese che ha reso, con grande sensibilità, i legami stroncati dalla vita in carcere e il diritto all’affettività dei reclusi continuamente violato. Le problematiche concernenti la sanità e la violazione all’integrità fisica e psichica dei detenuti che spesso si consuma tra le fredde mura del carcere, in cambio, sono state rappresentate da Maurizio Lacavalla con colori scuri e un’amara ironia. Maurizio è un ragazzo nato a Barletta, fondatore del collettivo Sciame Press, che ha esordito con Due Attese, il suo primo libro a fumetti pubblicato da Edizioni BD. Infine, Jazz Manciola, fondatore del collettivo CZBBL, si è occupato delle difficoltà del reinserimento post pena e della promessa rieducativa spesso non espletata. Ha guardato negli occhi i reclusi e ha visto la loro rassegnazione di fronte allo stigma sociale che sono costretti a portare anche una volta scontata la condanna.
È proprio del pregiudizio e delle difficoltà per il reinserimento post pena che si occupa l’inserto informativo scritto da Don Franco Esposito, cappellano di Poggioreale e Presidente dell’Associazione Liberi di Volare Onlus. I volontari hanno infatti ritenuto necessario accompagnare alle immagini una spiegazione dei fenomeni affrontati, scegliendo di affidare il compito a chi ogni giorno se ne occupa. Daniela Lourdes Falanga, Presidentessa di Arcigay Antinoo Napoli, che svolge con la sua associazione attività all’interno della Casa Circondariale di Poggioreale, si è dedicata invece al tema dell’affettività e all’importanza di tutelare le famiglie di chi vive ristretto.
I rappresentanti delle associazioni, insieme a Kevin Scauri e Jazz Manciola, saranno presenti il 14 febbraio per raccontare la loro esperienza e il loro punto di vista. Alla presentazione interverranno anche i volontari, che sottolineano quanto sia stata spontanea la decisione di creare questa storia in cui tutti i reclusi si rispecchiano.
L’intenzione non è solo quella di denunciare le numerose falle di un sistema che è sempre più repressivo e punitivo anziché rieducativo ma, anche, trasmettere l’idea che un’alternativa è possibile e che un diverso modo di scontare la propria pena risulterebbe più fruttuoso. I dati parlano chiaro: c’è un abbassamento della recidiva del 19% per coloro i quali sono condannati a scontare una pena alternativa alla detenzione. Dunque un modo diverso di rieducare, più umano, più efficace, è possibile.
Nella serata di venerdì sarà inoltre possibile acquistare il fumetto, totalmente autoprodotto e autofinanziato, a soli 5 euro. Il ricavato sarà utilizzato per sostenere le attività dell’intero centro sociale e i costi di nuovi progetti di volontariato carcerario che abbiano gli stessi obiettivi e che possano raggiungere mete ancora più ambiziose. I volontari hanno inoltre intenzione di portare in giro per l’Italia il fumetto, in modo da diffondere il grandioso dono che hanno ricevuto e di essere altoparlante di chi in questo momento non ha voce.