La Biblioteca di Babele non è un luogo reale, bensì uno spazio digitale dove gli studiosi possono fare ricerca, gli artisti e gli scrittori cercare ispirazione e chiunque abbia curiosità o senso dell’umorismo riflettere sulla stranezza dell’esistenza. Insomma, sembra proprio come una qualsiasi altra biblioteca, ma non è così.
Si tratta, infatti, di un sito web costruito da Jonathan Basile che, attualmente, offre tutto ciò che è stato o potrebbe essere scritto. Basile ha organizzato il materiale in stanze esagonali, ciascuna con quattro pareti di librerie, cinque scaffali per muro e trentadue volumi per scaffale. Ogni libro contiene quattrocentodieci pagine, ogni pagina quaranta righe e ogni riga ottanta lettere nere. Tutto è organizzato in modo pseudo-casuale, quindi navigare nella biblioteca online sembra una caccia al tesoro. La libreria contiene inoltre tutte le combinazioni possibili di 131200 caratteri, comprese lettere minuscole, spazi, virgole e punti, quindi in essa vi è racchiuso ogni testo che sia stato o potrebbe essere redatto, ogni gioco, ogni canzone, ogni documento scientifico, ogni decisione legale, ogni costituzione, ogni pezzo di scrittura e così via. Al momento ha in sé tutte le pagine da 3200 caratteri, circa 104677 volumi.
Jorge Luis Borges è senza dubbio uno degli autori più influenti e innovativi del ventesimo secolo. Meglio conosciuto per i suoi numerosi racconti, ognuno dei quali crea una sorta di esperimento ontologico di pensiero in poche brevi battute, ha scritto anche poesia e saggistica, riflettendo sulla sua immensa conoscenza della letteratura mondiale. The Library of Babel, ad esempio, è uno dei suoi pezzi più noti e amati, dalla collezione del 1941 The Garden of Branching Paths. In esso, Borges descrive una biblioteca universale, contenente libri con ogni possibile combinazione di 410 pagine, quindi ogni volume che sia mai stato e ogni volume che possa mai essere scritto. Una biblioteca in qualche modo soffocata da un’enorme quantità di informazioni.
Non a caso, quando il sito è stato lanciato per la prima volta includeva proprio una citazione del saggio del 1939 dello scrittore, The Total Library, precursore del suo racconto, in cui sono appunto descritti i contenuti della biblioteca universale: la minuta storia del futuro, gli egiziani di Eschilo, il numero preciso di volte in cui le acque del Gange hanno riflesso il volo di un falco, il segreto e il vero nome di Roma, l’enciclopedia che Novalis avrebbe scritto, i sogni a occhi aperti di Borges all’alba del 14 agosto 1934, la dimostrazione del teorema di Pierre Fermat, i capitoli non scritti di Edwin Drood, quegli stessi capitoli tradotti nella lingua dei Garamanti, i libri di ferro di Urizen, le epifanie premature di Stephen Dedalus che non significherebbero nulla prima di un ciclo di mille anni, il vangelo gnostico di Basilide, il canto cantato dalle sirene, il catalogo fedele della biblioteca e la dimostrazione della falsità di questo catalogo.
Perdersi nella Biblioteca di Babele è facile e, in parte, ciò è assolutamente voluto, ma le parole di Borges ci vengono in aiuto, stabilendo la regola per l’universo en abyme contenuta nel sito. A ogni libro è stato assegnato il suo particolare esagono, muro, scaffale e codice. Le stringhe un po’ criptiche di caratteri che si vedono su di esso e sfogliano le pagine ne identificano le posizioni. Ad esempio, jeb0110jlb-w2-s4-v16 significa che il libro che si sta leggendo è il sedicesimo volume (v16) sul quarto scaffale (s4) del secondo muro (w2) di hexagon jeb0110jlb.
La libreria offre tre metodi per il controllo dei testi: sfoglia, cerca e casuale. Quindi, in un certo senso, ogni pagina esiste già, ha solo bisogno di essere “letta”. Il contenuto può essere convertito in base 10, inviato attraverso l’algoritmo invertito e trasformato nel numero esatto della pagina in cui si trova. È un’esperienza davvero inquietante, in effetti, perché si può trovare la posizione permanente di qualsiasi testo di 3200 caratteri e, persino, la descrizione della propria nascita o della propria morte, ogni poesia, ogni scherzo, ogni bugia, tutto ciò che si può dire. Questa “possibilità” di scovare in qualche modo passato, presente e futuro può offuscare la sottile linea tra invenzione e scoperta.
Ovviamente, c’è una differenza sostanziale tra questo programma che permuta qualcosa inconsapevolmente e una persona che in realtà lo intende o lo dice perché lo desidera. Usiamo un numero finito di simboli per dire cose e per tale motivo è possibile creare una libreria di ogni combinazione finita di quei simboli, ma solo perché può essere concretamente realizzata. Probabilmente siamo nati troppo tardi per esplorare il mondo e troppo presto nella storia per esplorare le stelle, ma siamo nati nel momento giusto per poter esplorare la lingua. Quindi provate a cercare il vostro nome, una data nel futuro o nel passato, un passaggio del vostro libro preferito oppure qualcosa che abbiate scritto.