Alberto Bonisoli, Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, ha appena dato vita all’iniziativa #iovadoalmuseo che prevede ingressi gratuiti presso musei, gallerie, scavi archeologici, parchi e giardini monumentali. Il Decreto 9 gennaio 2019 n.13, entrato in vigore il 28 febbraio, introduce quindi le nuove gratuità nei siti di interesse culturale: sei prime domeniche del mese, sei giornate per la Settimana della Cultura e altre otto giornate a discrezione dei Direttori dei singoli poli museali, per un totale di venti ingressi liberi all’anno.
Ormai è ufficiale, dunque: non ci saranno più soltanto le domeniche gratuite previste da ottobre a marzo. Ad affiancarle, infatti, da gennaio a marzo, avremo la cosiddetta #settimanadeimusei. Sei giorni, dal martedì alla domenica, in cui sarà possibile accedere presso tutti gli istituti museali statali senza alcun costo. Questa nuova formula è stata inaugurata ieri, 5 marzo, e sarà valida fino al 10 del mese corrente. Il decreto, come è stato già accennato in precedenza, prevede l’accesso gratuito per i minori di 18 anni, mentre a partire dalla maggiore età e per gli under 26, nei giorni in cui l’ingresso è a pagamento, il biglietto avrà un prezzo di soli 2 euro.
«Con l’iniziativa #iovadoalmuseo andiamo oltre rispetto al passato e aumentiamo l’offerta culturale nel nostro Paese. Le nuove agevolazioni sono il frutto di un percorso, avviato nei mesi scorsi dal MiBAC», ha detto Bonisoli in conferenza stampa. «Aumentando il numero di giornate gratuite in tutti i musei statali d’Italia, vogliamo migliorare le modalità di fruizione del nostro patrimonio culturale e far conoscere alcuni tesori nascosti o poco noti, ma ugualmente preziosi». Il Ministro ha poi aggiunto: «Con questo decreto cambieranno fondamentalmente due cose: la prima è che con la #settimanadeimusei sarà identificato un periodo preciso di lancio della stagione museale […], un’occasione per spingere i cittadini e le famiglie a visitare i nostri bellissimi musei e ammirare le meraviglie in essi custodite. La seconda novità è aver dato la possibilità a ciascun istituto statale di impostare un piano di gratuità sostenibile, migliorando la qualità dell’offerta e garantendo sicurezza e tutela del patrimonio culturale in armonia con le esigenze del territorio».
Se come afferma il Ministro, dunque, possediamo una ricchezza storico-artistica tanto importante e radicata nella nostra storia – che è di proprietà dei cittadini –, allora il prendersene cura non dovrebbe nascere soltanto da iniziative come questa, ma anche da una sensibilizzazione verso l’arte e la conoscenza in generale che non ruotino intorno soltanto all’aspetto economico, al prezzo del biglietto. La nuova offerta promossa dal Ministero, tuttavia, è sicuramente un primo passo che può permettere a chiunque di avvicinarsi a un mondo spesso considerato troppo costoso e distante per farsi apprezzare, addirittura tempo perso che, invece, potrebbe essere impiegato in attività più redditizie. Eppure, lo studio della storia dell’arte, l’approcciarvisi sin da bambini, è l’unico modo per stuzzicare quella curiosità e quella passione verso un passato che ha scritto il presente.
Che queste azioni portate avanti da Bonisoli siano il primo di tanti tasselli affinché #iovadoalmuseo non si riveli un’iniziativa fine a se stessa che coinvolge soltanto coloro che già frequentano le pinacoteche. Giuste strategie di sensibilizzazione e comunicazione mirate soprattutto ai giovani, ma anche agli adulti, sono fondamentali per far sì che cresca in ognuno di noi quell’amore incondizionato nei confronti del patrimonio di cui disponiamo che, ancora oggi, rende il nostro Paese unico al mondo. Se sia questa la svolta che da tempo aspettiamo ancora non è dato saperlo, importante, per adesso, è darle fiducia.