Imagine. Immagina che non ci sia il Paradiso, prova, è facile. Nessun Inferno sotto i piedi, sopra di noi solo il cielo. La voce di John Lennon è quasi un sussurro, un timido soffio di vento che si fa spazio tra le nuvole di una guerra che non vuole finire. È l’11 ottobre del 1971. Hitler non è morto, sta solo vestendo panni nuovi già sporchi di altro sangue. È vietnamita, è palestinese, è un muro che divide Berlino, non si riesce a lavare via, scorre copioso.
Immagina che la gente viva per il presente. Qui e ora. Hic et nunc. Forse, un mondo diverso è possibile. O, forse, no. Immagina non ci siano Paesi, non è difficile. Niente per cui uccidere o morire, e nessuna religione. Immagina che tutti vivano la loro vita in pace. È l’11 ottobre di un qualsiasi anno del nuovo millennio. John Lennon continua a sussurrare, non c’è spazio tra quelle nuvole. Sono i conflitti che, come in un domino, si rincorrono lungo il pianeta, vecchi confini che si frantumano creandone di nuovi, più marcati, più netti, più difficili da oltrepassare. Sono gli uccisi e gli uccisori, il finto nome di una religione. È una pace che non può esserci, come quel Paradiso che hai creduto inesistente, in cielo come in terra. È l’Inferno dove bagni i piedi nei giorni d’estate, una fossa comune nel mare del razzismo indifferente.
Puoi dire che sono un sognatore, ma non sono il solo. Spero che ti unirai anche tu un giorno, e che il mondo diventi uno.
Immagina. È una speranza, la preghiera solitaria di un uomo senza voce e senza Dio, un giorno che non nasce, un mondo che implode ridefinendo se stesso, dove sono i sognatori? Mancano gli atti d’amore, i rivoluzionari romantici di quell’Ernesto Guevara morto nel giorno del compleanno di Lennon quasi a volergli passare il testimone, come in una staffetta. Chi sogna insieme a loro? Ci resta ben poco.
Immagina un mondo senza possessi, mi chiedo se ci riesci senza necessità di avidità o fame, la fratellanza tra gli uomini. Immagina tutta la gente condividere il mondo intero. È un meraviglioso canto di pace, un manifesto comunista, un ponte da attraversare insieme, mano nella mano, per un presente senza aggettivi possessivi. Non è più tempo di egoismi capitalisti che ci rendono bestie. Siamo uomini, siamo fratelli. Forse, un mondo diverso è possibile. O, forse, no. John Lennon è stato ucciso.
Puoi dire che sono un sognatore, ma non sono il solo. Spero che ti unirai anche tu un giorno, e che il mondo diventi uno. Immagina. È quasi un sussurro, un timido soffio di vento. Dove sono i sognatori?