È domenica mattina, una calda giornata d’aprile. Non c’è tempo per passeggiare, con la redazione tutta abbiamo deciso che Mar dei Sargassi necessita di rifarsi il look. Ha bisogno di un logo che possa rappresentare il giornale e dargli la freschezza che merita, che possa identificarsi nelle giovani penne che scrivono ogni giorno e che, soprattutto, abbia un design minimal, pulito. Come piace a me.
Accendo il pc, prendo l’agenda con gli schizzi buttati giù in precedenza, mi perdo un po’ su Pinterest, grande fonte d’ispirazione, poi chiedo consiglio a Google. Voglio sapere tutto sul mare, sul Mar dei Sargassi, sulle anguille, sulle alghe sargassum. Le immagini scorrono veloci mentre nella mia mente inizia a prendere forma un’idea ben precisa, così mi fermo, apro Illustrator e inizio a creare. Non sempre è facile dare vita a un pensiero, così mi decido a lasciare il mouse e a prendere la buona e vecchia amica matita. Ricomincio a fare qualche bozza. Lentamente, realizzo i tre elementi che voglio assolutamente usare: il cerchio, le onde, una scritta.
Il cerchio, un segno tracciato che diventa infinito, che è infinito. Un inizio e una fine che continuano a ripetersi, come la risacca. È proprio in quel mare senza limiti che le onde si rincorrono. Del resto, sono queste che danno il movimento e rendono vivo il blu. Così ne immagino tre, come il numero perfetto. Immediatamente, capisco che non possono essere uguali. Il nostro giornale vuole fare la differenza, creare una corrente tutta sua dove le parole guizzino audaci e indipendenti. All’onda più piccola, ma posta anche più in alto, attribuisco quindi un colore differente, che la renda unica e diversa rispetto alle altre due. Un’onda verde tra onde rosse, verde proprio come le anguille.
La scelta del font non è mai semplice. In un mondo di caratteri tipografici bellissimi c’è sempre quello perfetto, adatto a quel preciso scopo, che si nasconde in una moltitudine infinita mentre aspetta di essere trovato. Trascorro almeno due ore a cercare quello che rispecchi l’idea che noi tutti abbiamo del nostro giornale e che esteticamente si sposi bene con quanto creato. Il mouse scorre nel mio, fin troppo lungo, elenco di font e, non appena è il turno di Amatica SC, la scintilla scatta. Questo font, con il verde dell’onda, in qualche modo mi ricorda l’immagine delle alghe, dalla forma sottile e imprecisa. Non ho dubbi, è quello che cerco! Un carattere senza “grazie”, un perfetto “bastoni” semplice e diretto. È per me questo Mar dei Sargassi, un luogo dove proliferano le anguille, nascono le idee e si rinnova la libertà.