“Libertà di pensiero, di parola e di stampa? Sì, purché regolata e moderata da limiti giusti, chiaramente stabiliti. Senza di che, si avrebbe anarchia e licenza.”
Erano i primi anni del ‘900, durante il cosiddetto Ventennio, e a pronunciare queste parole era Benito Mussolini.
“I giornali e i tg sono i primi fabbricatori di notizie false nel Paese con lo scopo di far mantenere il potere a chi lo detiene. Sono le loro notizie che devono essere controllate. Propongo non un tribunale governativo, ma una giuria popolare che determini la veridicità delle notizie pubblicate dai media.”
Di primavere, da allora, da quel periodo buio, ne sono passate oltre settanta, eppure, le parole appena sopra non appartengono ancora alle follie del dittatore che ha scritto le pagine peggiori della storia d’Italia, ma al fondatore del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo.
È di questi giorni la discussione circa la massiccia diffusione di notizie di stampa false (bufala) sul web e la necessità di limitarne, se non abolirne, la circolazione incontrollata, ed è certamente vero che il fenomeno è in espansione, non solo a causa di blog in cerca di qualche click attraverso i quali guadagnare tramite le pubblicità presenti, ma anche per mano degli stessi partiti politici e i loro canali di comunicazione.
Non ultimi, i rappresentanti di Forza Nuova, tanto per restare in tema, attribuivano ai migranti addirittura la colpa dei casi di meningite scoppiati nei giorni scorsi in diverse aree del nostro Paese.
Il leader dei pentastellati si è scagliato, dal proprio sito internet, contro i giornali e i tg, scatenando diverse reazioni indignate dal mondo della politica e della stampa. Su tutte, la reazione del direttore del TG LA7, Enrico Mentana, ha fatto presto il giro del web. (video sotto)
In una recente classifica stilata da Reporter, l’Italia già figurava al 77esimo posto – alle spalle di diverse nazioni alle prese con guerre, totalitarismi, regimi e violenti conflitti interni – per ciò che riguarda proprio la libertà di stampa. “Normare” l’indipendenza di cronisti e reporter è un concetto che riporta fortemente alla mente il gelo di quel periodo che è costato la libertà e la vita a milioni di esseri umani, in Italia quanto nel mondo.
Ma l’ex comico non è certo nuovo a dichiarazioni che strizzano sempre più l’occhio all’ala della destra più estrema. Erano trascorse solo poche ore dall’attentato di Berlino quando Grillo approfittò dell’occasione per chiarire le posizioni del Movimento nei confronti dell’immigrazione: “Adesso è il momento di proteggerci, rimpatriare subito tutti gli immigrati irregolari. È folle che due agenti ordinari debbano essere messi a repentaglio e ritrovarsi ad avere a che fare con un terrorista ricercato da mezza Europa. Questo accade perché la situazione migratoria è ormai fuori controllo. L’Italia sta diventando un viavai di terroristi, che non siamo in grado di riconoscere e segnalare, che grazie Schengen possono sconfinare indisturbati in tutta Europa.”
Adesso, come in preda a una trance agonistica, incapace a star fermo un solo istante, il pentastellato prende di mira anche tutti noi che ci adoperiamo affinché idee sane, oneste, spontanee e sincere, possano stuzzicare le coscienze di chi decide di dedicare al nostro lavoro un po’ del proprio tempo. Il suo rimedio al problema delle false notizie? “Una giuria popolare che determini la veridicità delle notizie pubblicate dai media. Cittadini scelti a sorte a cui vengono sottoposti gli articoli dei giornali e i servizi dei telegiornali.” Ma non finisce qui. “Se una notizia viene dichiarata falsa il direttore della testata, a capo chino, deve fare pubbliche scuse e riportare la versione corretta dandole la massima evidenza in apertura del telegiornale o in prima pagina se cartaceo.”
Ma siamo certi che scegliere a caso tra la folla, soprattutto la sua – quella dei vaffanculo a prescindere, quella degli slogan creati ad arte, la cui unica fonte è la bocca di tutte le verità, ossia il blog di Grillo stesso – sia l’idea giusta, una garanzia di successo per l’iniziativa? Se la popolazione media fosse, davvero, in grado di saper distinguere una notizia falsa da una vera, si sarebbe realmente arrivati al punto di intavolare una discussione tanto pericolosa che, addirittura, sconfina nella possibilità di limitare la parola di qualcuno, chiunque esso sia?
La folla sceglie Barabba. E Mussolini. E Beppe Grillo.