Gaetano Filangieri, nato a San Sebastiano al Vesuvio, in provincia di Napoli, è stato uno dei massimi giuristi e filosofi italiani. Conosciuto come voce riformatrice nell’ambito dell’Illuminismo cosiddetto napoletano, sviluppatosi nel Settecento, vide emergere il suo pensiero, con incredibile forza, nella sua opera più famosa, La Scienza della Legislazione, una guida delle riforme legislative basata sulla felicità del singolo cittadino come premessa utilitaristica allo Stato buono. Un uomo che seppe portare alla luce tutte le ingiustizie sociali che affliggevano la città partenopea, così come molte altre capitali europee.
Il suo scritto, tradotto in 28 lingue straniere, raggiunse anche Benjamin Franklin, che elogiò con grande entusiasmo il libro avviando una fitta corrispondenza con Filangieri, le cui idee furono utilizzate e riportate nella Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti d’America del 4 luglio 1776. Il pensiero del giurista, nella dichiarazione, si evince facilmente: Noi riteniamo che le seguenti verità siano di per se stesse evidenti; che tutti gli uomini sono stati creati uguali, che essi sono dotati dal loro Creatore di alcuni Diritti inalienabili, che fra questi sono la Vita, la Libertà e la ricerca della Felicità; che allo scopo di garantire questi diritti, sono creati fra gli uomini i Governi, i quali derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati; che ogni qual volta una qualsiasi forma di Governo, tende a negare tali fini, è Diritto del Popolo modificarlo o distruggerlo, e creare un nuovo governo, che ponga le sue fondamenta su tali principi e organizzi i suoi poteri nella forma che al popolo sembri più probabile possa apportare Sicurezza e Felicità. Ed è proprio quella felicità, il diritto alla felicità, che è protagonista del Maggio dei Monumenti a Napoli dal 25 aprile al 2 giugno.
In occasione del duecentoventesimo anniversario dei moti rivoluzionari del 1799, di cui proprio il pensiero e l’opera di Gaetano Filangieri furono ispirazione e premessa importantissima, infatti, la venticinquesima edizione dell’evento all’insegna della cultura ne porta addirittura il nome: Il diritto alla felicità. Filangieri e il ’700 dei Lumi.
Paolo Iorio, direttore del Museo Filangieri – la cui progettazione e allestimento si devono al nipote dell’illustre giurista, Gaetano Filangieri principe di Satriano, storico e collezionista d’arte partenopeo – per questo importantissimo anniversario ha aperto al pubblico la biblioteca del suo edificio dove sarà possibile ammirare il carteggio tra Gaetano Filangieri Senior e Benjamin Franklin. Si tratta di quindici lettere circa con Filippo Briganti, Melchiorre Delfico, Francesco Mario Pagano, nonché la lettera del 14 ottobre del 1787 in cui Franklin trasmise al filosofo partenopeo una copia della Costituzione, varata nel settembre di quello stesso anno.
«Per motivi professionali ma anche di cuore, Napoli ha due grandi pesi: da una parte, la spirituale e ovviamente la massima espressione è San Gennaro, e l’altra è intellettuale. Paradossalmente o non paradossalmente, questo palazzo d’arte esprime tutta quella parte intellettuale rappresentata da Vico, da Della Porta, da Torquato Tasso, da Benedetto Croce, da Filangieri, Filangieri Senior e la cosa straordinaria è che diventa il cuore di questo Maggio dei Monumenti con l’esposizione di lettere rarissime ma che stanno a significare anche la forza di questa città, la forza intellettuale di questa città, che ha esportato il pensiero, che ha esportato le azioni e ha esportato anche qualche cosa che appartiene al nuovo mondo, che appartiene al nostro mondo, ed è una cosa secondo me meravigliosa», ha dichiarato con entusiasmo Iorio.
Un evento, dunque, all’insegna della storia nonché occasione unica per vedere con i propri occhi quella che è considerata la testimonianza di uno scambio di idee decisive nella ricostruzione del pensiero e nella rivoluzione americana dove legislazione e filosofia si incontrano partendo proprio da Napoli.