L’immenso patrimonio artistico che, in ogni angolo di Napoli, si presenta ai nostri occhi, nasconde sempre storie legate a un passato spesso difficile da percepire attraverso una breve e sommaria lettura di un opuscolo o una guida turistica
Ci sono monumenti che sono vere e proprie testimonianze di umanità, di un vissuto fatto di storie, di sofferenze e gioie, un insieme che difficilmente chi scrive riesce a raccontare trasmettendone emozioni e sensazioni. Uno di questi è il complesso monumentale dell’Annunziata, sorto nel XIV secolo e ricostruito per ben due volte, nel quale si trova anche la famosa ruota lignea dove venivano introdotti i bambini abbandonati.
Luoghi che hanno segnato storie personali, tra dolori, segreti e rinascite individuali, che qualche protagonista, di rado, riesce a raccontare cogliendo gli aspetti anche più dolorosi e intimi della propria vita, come ha fatto Emilia Rosati in Frammenti ricomposti. Storia d’amore e di giustizia.
La scrittrice affronta la sua storia personale in seguito alla pubblicazione di Il parto anonimo. Profili giuridici e psico-sociali dopo la declatoria di incostituzionalità, scritto con Stefania Stefanelli e Anna Arecchia, quest’ultima Presidente del Comitato Nazionale per il diritto alla conoscenza delle origini biologiche, da anni impegnato alla modifica della legge “tanto infame”, come la definisce Rosati nel suo libro, che vieta ai figli naturali non riconosciuti alla nascita il diritto di conoscere l’identità dei propri genitori biologici prima dei cento anni.
Emilia Rosati con Anna Arecchia è da anni impegnata con caparbietà a seguire il lungo e faticoso iter parlamentare – in altre occasioni reso veloce attraverso particolari corsie preferenziali – come ella stessa sostiene: “Sono otto anni che ci stiamo impegnando per non scontarne cento, ma l’ostracismo nei nostri confronti, frutto di alleanze pericolose e vecchi stereotipi, continua a rendere impossibile esercitare il nostro umano ed essenziale diritto all’identità.”
“Uno sbilanciamento eccessivo tra il diritto della madre che non vuole essere nominata e il diritto del figlio a sapere. Noi tutti figli adottivi, che veniamo da ogni parte d’Italia, stiamo lottando per far sì che ciò cambi, richiedendo di abbassare la soglia del diritto dai 100 ai 40 anni.”
Una storia personale in Frammenti ricomposti. Storia d’amore e di giustizia – con una bella prefazione di Tiziano Scarpa (Premio Viareggio 2009) – talvolta cruda ma carica di emozioni, che riesce a coinvolgere il lettore conducendolo per mano in un percorso che ha riguardato e riguarda migliaia di persone che reclamano giustizia. E proprio la giustizia, ancora una volta, è arrivata prima del legislatore affermando principi umani e sacrosanti.
La presentazione del volume è prevista per sabato 18 febbraio, alle ore 10.30, a Napoli, in via Cimarosa 20 presso la celebre Libreria Iocisto.