A partire dal 29 settembre fino al 5 maggio 2019 il Chiostro del Bramante di Roma ospiterà la mostra DREAM. L’arte incontra i sogni. Il luogo si presta perfettamente a questo tipo di esposizioni: commissionato dal cardinale Oliviero Carafa nel 1500 e costruito da Donato Donnino di Angelo di Pascuccio detto il Bramante, il Chiostro è una costruzione di raffinata linearità e rigorosa eleganza. La sua architettura, come è tipico del Rinascimento, prende ispirazione dalla classicità, a favore della potenza degli elementi strutturali. In questo, dunque, il Bramante si distacca dalla sua stessa esperienza milanese, più vicina alle influenze del precedente periodo gotico, diffuso soprattutto nel Nord Europa.
L’atmosfera e gli effetti di luci e ombre creati da questa struttura di classica bellezza creano una notevole armonia dovuta all’abilità dell’artista di organizzare in una perfetta unità elementi stilisticamente diversi integrati con assoluta naturalezza nell’architettura, come le colonnine dell’ordine superiore in asse centrale sull’arco sottostante, gli archi inquadrati al pian terreno, l’insieme di capitelli ionici, corinzi e compositi, le paraste al piano terra e i pilastri composti al piano superiore. In questo spazio, al pian terreno, erano distribuiti gli ambienti per la vita collettiva mentre al primo vi erano gli spazi abitativi, ora trasformati in aree di attività culturali. Alla base di ogni pilastro del loggiato sono presenti sedili un tempo usati dai monaci e oggi usati dal pubblico per la lettura, la conversazione o il ristoro. Le pareti del portico sono ornate da monumenti sepolcrali della fine del Quattrocento. In quasi tutte le lunette si possono ammirare delicati affreschi con storie della vita di Maria.
Il Chiostro del Bramante, quindi, è un’unione di varie correnti che convergono e si uniscono perfettamente, luogo perfetto per la trilogia che mescola l’arte con il moderno. L’esposizione prevista per i prossimi giorni completa l’iniziativa ideata e curata da Danilo Eccher. Il progetto, iniziato nel 2016 con LOVE. L’arte incontra l’amore e continuato nel 2017 con ENJOY. L’arte incontra il divertimento, si conclude quest’anno con DREAM, portando a termine la serie di mostre interattive che ha posto i visitatori al centro dell’esibizione, creando così un nuovo modo per apprezzare le opere. Tre grandi mostre dedicate dunque all’arte contemporanea e ai suoi linguaggi legati agli stati d’animo.
«Dream, significato di esplorazione, conoscenza ed emozione, ma anche espressione della parte più profonda dell’essere umano, è la chiave di lettura per accedere ai vasti e profondi territori dell’anima. Dream è la rappresentazione dell’idea di sogno, una dimensione altra che trascende la fisicità della percezione per accedere nei territori dell’emozione, dell’incanto, della poesia.» afferma il curatore Danilo Eccher. Nella mostra vengono coinvolti artisti noti come Bill Viola, Anish Kapoor e Luigi Ontani.
I sogni guidano gli spettatori attraverso una serie di tappe, dal confronto con la natura all’identificazione nelle forme, dall’evocazione di memorie personali e collettive all’attraversamento del tempo, dalla sublimazione delle ombre all’immersione totale nella luce. Non solo esposizioni ma anche installazioni, così come è stato per LOVE ed ENJOY, anche in DREAM vi saranno percorsi e stanze legate al mondo dell’onirico, con giochi di luci al fine di permettere al visitatore di prendere parte attiva alla realizzazione dell’opera e di non osservarla passivamente. Il sogno diviene elemento di riflessione e rivelazione attraverso i poetici linguaggi dei massimi esponenti dell’arte contemporanea.