Doña Clara e Don Luis sono due giovani innamorati incontratisi casualmente durante una messa in chiesa. Da questo momento, infatti, è iniziato il corteggiamento del secondo nei confronti della prima, che spesso ha visto il pretendente limitarsi ad ammirarla attraverso una finestra della casa della pudica fanciulla. I due non hanno mai osato oltrepassare il limite dei semplici sguardi, facendo germogliare un amore nascosto nel tremore e nella palpitazione di ingenui amanti che non hanno il coraggio di parlarsi, ma che si osservano da lontano tra lacrime e sospiri.
Gli innamorati vengono introdotti nella storia a partire dal capitolo XLII del primo libro, quando Doña Clara giunge con suo padre presso la locanda di Palomeque, lì dove Don Chisciotte alloggia insieme a Sancho Pancha e a innumerevoli altri personaggi. Sono presenti, infatti – oltre al locandiere con la sua famiglia e Maritornes – il curato e il barbiere del villaggio; Cardenio e Luscinda, due innamorati separati contro la loro volontà e che si sono finalmente ritrovati; Dorotea e Don Fernando, con quest’ultimo che l’aveva sedotta e poi abbandonata, ma con lei che dopo tanti sforzi è riuscita a ritrovarlo e a riscattare il proprio onore facendosi promettere in sposa; la mora Zoraida e il prigioniero, un generale di guerra che scopre, grazie al curato, che il giudice – padre di Clara – è quel fratello che credeva non avrebbe mai più rivisto: ne nasce una scena di grande commozione, in cui i due si riconoscono e possono finalmente riabbracciarsi.
È ormai sera e i personaggi si raccolgono nelle loro camere per riposare tranne Don Chisciotte, che decide di fare da guardia alla locanda. La piccola Doña Clara si rilassa nella propria stanza con le tre donne presenti, Dorotea, Zoraida e Luscinda. È buio, tutti dormono (eccetto Dorotea, Cardenio e, chiaramente, Don Chisciotte), quando un dolce canto rompe il silenzio. A cantare è Luis, scappato di casa e travestito da mulattiere per seguire Clara e conquistare la sua mano nonostante la loro disparità sociale. Infatti, mentre lei è figlia di un giudice, il padre di Don Luis è un nobile, e il ragazzo teme di non ricevere la sua approvazione su un possibile matrimonio con Doña Clara. Le vicissitudini dei due giovani si intrecciano, da questo momento, con quelle degli altri ospiti della locanda, fino a creare un vero e proprio momento di caos in cui tutti si scontrano l’uno contro l’altro. Se nel caso di Andrés Don Chisciotte ha avuto un ruolo decisivo, qui il nostro cavaliere è impossibilitato all’azione poiché limitato da altre vicende, e ad aiutare i due giovani innamorati saranno soprattutto Dorotea e Don Fernando. Luis, infatti, dopo aver convinto il padre di Clara a concedergli la mano di sua figlia, parte con Don Fernando per ritornare a casa e ricevere l’approvazione del suo genitore. La coppia di innamorati scompare dalla scena e non si avranno mai più sue notizie. Cervantes termina la storia dei giovani con un finale aperto, anche se in una prospettiva positiva per i due che, probabilmente, grazie all’aiuto di Don Fernando potranno sposarsi. Un principio di inazione del cavaliere errante nell’opera complessiva si palesa proprio a partire dalla storia di Don Luis e Doña Clara, fino a diventare – come si vedrà nell’approfondimento dedicato a Don Lorenzo – elemento caratterizzante del secondo libro.
Con i giovani innamorati, Cervantes sposta l’attenzione dal protagonista ai personaggi secondari, con l’intenzione di trattare l’amore puro dei due ragazzini che non di poco si distanzia dalle relazioni corrotte dei personaggi adulti presentati subito prima. Sono storie macchiate dalla lascivia, dall’ambizione sociale o dalla religione. Il sentimento, dunque, non ha potuto conservare la sua candidezza.
Tale corruzione, il peccato che avvolge l’anima delle tre donne che dormono in camera con Doña Clara durante il soggiorno notturno, ha come finale l’ingenuità purificatrice dell’amore della ragazza. I due innamorati, infatti, hanno dato vita a una storia fatta di soli sguardi e gesti, senza mai giungere a toccarsi e neanche a parlarsi.
Ecco cosa significano Clara e Luis per l’autore: l’innocenza che controbilancia e in qualche modo riscatta i peccati dei personaggi che li circondano. È una ventata d’aria fresca, un barlume di luce e genuinità in una locanda che a un certo punto diviene scenario di risse e urla.
Doña Clara e Don Luis costituiscono, da soli, la controparte di un altissimo numero di personaggi, tutti caratterizzati dall’esperienza degli anni e, talvolta, dalla malizia.
Se Clara è esempio di virtù e onestà, Luis si contraddistingue soprattutto per la determinazione con cui si schiera contro le leggi sociali, la sua stessa famiglia e la sua giovane età, in nome dell’amore o, più correttamente, della libertà di amare.