Litterae non dant panem, scriveva Orazio. Ovviamente neanche oggi, a meno che non si editino libri di seconda o terza scelta, per un pubblico generalista, destinati a rimanere sugli scaffali per pochi mesi e che, poi, appena raggiunto un margine tra costi e ricavi, vanno al macero. Fra le discipline umanistiche, la poesia e la drammaturgia stanno agli ultimi posti. Il fenomeno è interessante perché i social sono densi di aspiranti poeti che, tuttavia, non comprano libri di poeti né “laureati” (alla Montale) né storicizzati né, tantomeno, hanno letto coloro che citano come un ipse dixit.
Rosa Cuccurullo, artista e animatrice culturale, ha elaborato un programma “a reticolo” che coinvolge varie personalità dalle diverse forme espressive. Dodici d’autore è uno degli eventi di questo programma, il primo, e avrà luogo giovedì 26 gennaio, presso Il Bagatto, a Pagani (SA). Quattro chef stellati proporranno dodici tapas (una per ogni mese dell’anno) con prodotti del territorio (gastrosofia), mentre Gigi della Porta e Nunzio Annunziata daranno vita ad attività performative e musicali dal titolo Pulcinella e ’o maestro. Perché Pulcinella? Perché la maschera partenopea, studiata da Ginsburg e Agamben, solo una volta si dondola felice, negli affreschi del Tiepolo alla villa di Zianigo. Dopo, l’icona indossa il cuppulone di un cuoco destinato a nutrirsi della propria fame. Presso Il Bagatto potrà rimpinzarsi, riverito e servito, dondolandosi di nuovo fra liane e altalena di musica.
L’editoria vede la presenza di Gutenberg, specializzata nella progettazione, stampa e pubblicazione di cataloghi d’arte contemporanea; l’arte visiva e la poesia hanno al centro Pietro Lista e Mimmo Grasso. Pietro Lista è uno dei massimi artisti visivi italiani. Un solo aggettivo è utile per comprenderlo: possente. Umbro di nascita, studia all’Accademia di Belle Arti di Napoli, allievo di Emilio Notte e Mario Colucci. Ha prodotto quadri, ceramiche, film d’artista, esposto in molti musei d’Europa, creato una fondazione che ha come insegna il suo nome. I disegni sono “studi” di nudo maschile e femminile, i cui tratti si ispirano a modelli classici (Pompei, i gessi e le statue) e, nel contempo, hanno quasi pudore e timore per la propria nudità, cercano di sottrarsi allo sguardo dello spettatore; sono figure attonite, sorprese da un cataclisma, appartengono alla poetica e all’imprinting di Lista (Vietri, alluvione del ’54) molto legato alla costiera amalfitana e al suo entroterra, e non si può, nel merito, non immaginarle, oggi, come murales lungo le strade di Casamicciola.
Mimmo Grasso, poeta e saggista, edita i suoi lavori in varie lingue, in tandem con svariati artisti. Ogni suo lavoro lascia il segno. Tra i più recenti ricordiamo Ortaglia, con acquerelli di Quintino Scolavino, il raffinatissimo De Somniis, con incisioni di Mario Persico, entrambi editi da IL LABORATORIO/le edizioni, nonché Enūma Eliś (Quando in alto, curato dal compositore Antonio Poce), incipit della teogonia babilonese e che osserva le dinamiche dell’amore quotidiano. Notevole il contributo che Grasso ha dato a un restyling della lingua napoletana.
L’occasione per Dodici d’autore è la stampa del calendario 2023 di Pietro Lista, evento annuale molto atteso dai collezionisti. Sarà distribuito gratuitamente un quaderno con chine dell’artista e testi erotici in napoletano di Mimmo Grasso, ispirati a Orazio, all’Antologia Palatina, a Carlo Porta e Gioacchino Belli, con forme metriche originali come il “sonetto rinterzato” di Guittone d’Arezzo.
Con questa operazione Rosa Cuccurullo ha creato il primo artista e il primo poeta “stellati”.
Contributo a cura di Antonio Sgambati