Con Diego se ne va un padre, un fratello, un amico, è questa la frase più ricorrente pronunciata dal popolo partenopeo che in questi giorni sta cercando di elaborare il lutto per la perdita di Diego Armando Maradona, uno dei calciatori più forti di tutti i tempi.
Nonostante il periodo difficile legato alla pandemia da covid-19, Napoli è scesa ugualmente in piazza per omaggiare il campione argentino con fiori, ceri e gli immancabili cori da stadio intonati in modi più o meno contenuti. Intorno a Diego si sono riuniti tutti gli strati sociali perchè lui era amato da tutti. Passato il primo momento di sgomento cosa rimarrà del rapporto che ha legato Maradona alla città partenopea? Il nome di uno stadio? I murales? Una canzone? Alcuni documentari? No, sarebbe troppo riduttivo e materialistico per un uomo che è stato capace di lanciare la città nell’Olimpo del calcio offrendole la possibilità di riscattarsi davanti all’Italia intera.
Agli occhi di chi legge la parola riscatto sembrerà forse poco appropriata se riferita ad una località bellissima e variegata come Napoli, sede di cultura ed ex capitale del Regno delle due Sicilie, ma ci permettiamo di azzardare il termine perché negli anni ‘80, proprio quando il giovane Diego scendeva in campo indossando la maglia numero 10, la città veniva additata dal resto della penisola come centro malavitoso e ricco di problemi sociali mentre i numerosi aspetti positivi, di cui Napoli è ricca, venivano volutamente trascurati. In preda ad un sentimento di amore e riconoscenza, scaturito dalla gioia per il primo scudetto vinto grazie all’abilità del talento argentino, i napoletani hanno creato l’idolo Maradona e gli hanno perdonato qualsiasi trasgressione, qualsiasi leggerezza e le lunghe assenze.
Negli anni del Napoli migliore della storia del calcio, la vita della comunità ruotava attorno a quella del suo campione, la gente si accalcava attorno ai banchi del Lotto per giocare il numero 10, il numero dei goal realizzati da Maradona in campionato oppure le date e gli altri numeri legati alle imprese del Pibe de Oro, per non parlare poi dei tantissimi bambini che furono battezzati con il nome di Diego.
In questi giorni di profonda tristezza si sono risvegliati gli antichi sentimenti, i napoletani che amano tentare la fortuna si sono riversati sul sito della lotteria europea per giocare ancora una volta tutti i numeri di Diego, nella speranza che il campione argentino li aiuti dall’alto a sbancare il ricco jackpot che parte da 10 milioni di euro. La notizia di una vincita milionaria in città, in un periodo di profonda crisi economica scaturente dalla chiusura di parecchie attività commerciali, verrebbe considerata come l’ultimo “miracolo” di Maradona, il suo ultimo dono per Napoli in prossimità del Natale. Rimanendo in tema natalizio, anche gli artigiani di San Gregorio Armeno si sono adoperati per rendere omaggio al campione argentino realizzando una statuetta alata che lo raffiugura: l’angelo Maradona.