Resto sempre stupita, in negativo, da come gran parte del mondo giornalistico quando parla di Covid dimostri di non essere ancora riuscito a familiarizzare con il linguaggio scientifico, con le revisioni sistematiche o con gli RCT. In questi giorni assistiamo alla “montatura di un caso” sulle parole di Janine Small, rappresentante di Pfizer, in audizione al Parlamento europeo. Parole dalle quali le solite schiere di disinformatori seriali hanno tratto il loro pane quotidiano.
Robb Ross, europarlamentare olandese del gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei, ha domandato se il vaccino anti-Covid della Pfizer fosse stato testato sull’efficacia di prevenire la trasmissione del virus prima della sua immissione sul mercato. Lo ha chiesto a Janine Small che ha risposto di no. Il video, condiviso dallo stesso Ross, diventa virale sui canali social. E la condivisione selvaggia non dà spazio alla possibilità di replica, spiegazione, contestualizzazione. Molte testate nazionali o blog rincarano la dose, prediligendo il sensazionalismo all’analisi critica. La notizia rimbalza, ovviamente, sulle copertine con titoli fuorvianti.
Che il vaccino non sia nato per prevenire i contagi è un concetto che conosciamo bene. Non lo sappiamo, di certo, grazie a Robb Ross che ha posto tale domanda. La gamma di vaccini sviluppati in tempi record da aziende farmaceutiche e laboratori di ricerca ha contribuito a sedare i peggiori effetti del SARS-CoV2. Ma gran parte dell’attenzione della ricerca è stata sull’efficacia nella prevenzione di infezioni, malattie e ricoveri ospedalieri.
Il mondo scientifico si è, ovviamente, già posto interrogativi sulla trasmissibilità. Punto verso il quale, per rispondere, sono stati condotti diversi studi. La scienza, dopotutto, è fatta di quesiti sui quali costruire il disegno di studio più appropriato per dare delle risposte valide, applicabili, condivisibili e riproducibili. Perché no, anche confutabili, ma sempre attraverso il rigore metodologico e scientifico.
Quali prove abbiamo che i vaccini Covid-19 impediscano la trasmissione? La maggior parte dei documenti, a oggi, sono purtroppo dei pre-print (bozze dell’articolo inviate alla rivista in attesa di accettazione) e devono ancora essere sottoposti a revisione paritaria (valutazione critica).
Che i vaccini siano efficaci contro ospedalizzazioni e mortalità è un dato ormai conclamato. Linda Bauld, professoressa di salute pubblica presso l’Università di Edimburgo, afferma che non sono invece efficaci contro la trasmissione. Il rapporto settimanale di sorveglianza del vaccino dell’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (UKHSA) è stato maggiormente incoraggiante rispetto alla valutazione della Bauld affermando che diversi studi hanno fornito prove che i vaccini sono efficaci nel prevenire l’infezione, […] le persone non infette non possono trasmettere; pertanto, i vaccini sono anche efficaci nel prevenire la trasmissione.
Effetto della vaccinazione sulla trasmissione domestica di SARS-CoV-2 in Inghilterra. N Engl J Med202 riguarda la trasmissione del Covid-19 all’interno delle famiglie inglesi utilizzando i dati raccolti all’inizio del 2021. Lo studio ha rilevato che anche una singola dose di un vaccino ha ridotto la probabilità di trasmissione domestica del 40%, 50%. Ciò è supportato da uno studio sulla trasmissione domestica tra gli operatori sanitari scozzesi condotto tra dicembre 2020 e marzo 2021.
L’UKHSA, come abbiamo visto, sostiene che se non ti infetti, in primo luogo grazie a un vaccino, non puoi diffondere il virus. Non dimentichiamo, in tal senso, che, nonostante la campagna vaccinale, sono stati mantenuti (in modo sia raccomandato che obbligatorio) i sistemi di prevenzione quali mascherina, distanziamento, lavaggio delle mani.
Il fatto che il vaccino sia ottimo nella prevenzione delle infezioni gravi ma non nel prevenire la trasmissione rende difficile la definizione delle politiche sanitarie. In molti paesi, ad esempio, sono mutate le regole sull’autoisolamento. La maggior parte della trasmissione di SARS-CoV2 si verifica all’inizio del corso della malattia. Lo scopo della vaccinazione resta quello di prevenire la forma grave di Covid-19 ed è stata valutata ottimamente contro la riduzione dei ricoveri ospedalieri e la morte.
Sarà l’osservazione sul campo e l’approccio di analisi critica alla letteratura scientifica a determinare il percorso per un futuro che deve ancora essere tracciato. Dopotutto quando una pandemia si evolve nel tempo i cambiamenti devono essere repentini, adattarsi al mutare della situazione. Questo, soprattutto in contesti dove non vi è spazio per chiacchiere a vuoto prive di veridicità e fondamenti scientifici.