Qualche aggiornamento sull’onda epidemica. Con due regioni indice. In Campania, nella settimana tra il 21 e il 29 settembre, ci sono stati 1371 tamponi positivi, con un andamento in aumento e un tasso di incidenza di 24 contagiati per 100mila abitanti.
In Lombardia, nello stesso periodo, il numero di tamponi positivi è stato 1450, con un tasso di incidenza di 14 contagiati per 100mila abitanti. A fronte di questi dati, però, la curva che rappresenta i casi sintomatici non tende a impennarsi. Notate che le scale sugli assi verticali (che rappresentano il numero di contagiati/casi) sono molto diverse.
Il tasso di incidenza cumulativa (cioè il numero di contagiati dall’inizio dell’epidemia) resta elevatissimo in Lombardia, con 1053 contagiati per 10omila abitanti, più di cinque volte quello campano (197 contagiati per 100mila abitanti).
In Campania l’Rt medio su 14 giorni è stato di 1.19 (0.81-1.63), che indica un’espansione dell’onda epidemica, mentre in Lombardia è di 0.86 (0.73-1.01), indicativo di una contrazione del contagio. Questa differenza, che sembra importante, in realtà non lo è, dato che entrambi gli Rt includono l’unità che rappresenta la situazione di equilibrio e quindi suggeriscono un’oscillazione che non rende il dato stabile.
Gli ultimi dati su scala nazionale, benché non ancora consolidati (le aree grigie nella terza figura), confermano questo trend.
Quindi, di nuovo, l’attenzione deve essere tenuta altissima, ma senza isterismi. La decisione di imporre la mascherina mentre si cammina per strada non è solo inutile, ma anche dannosa, perché finisce per far perdere di vista quali sono le cose importanti. Capisco che, ovviamente, i colleghi del CTS non possono averla suggerita e che viene adottata a scopo deterrente. Ma non è questa la strada. Né lo è limitare gli orari di esercizio di bar e ristoranti. La strada è esercitare maggiori controlli, proprio nelle ore di punta (notturne? Sì, anche notturne), e sanzionare in modo severo chi non si attiene alle norme che effettivamente impattano sulla diffusione dell’epidemia. Ad esempio, tanto per dire, fermare gli stupidi che si abbassano la mascherina quando parlano con qualcuno a distanza ravvicinata, in un momento in cui è quanto mai necessario adottare misure di protezione individuale. Non sta scritto a nessuna parte che solo gli operatori sanitari (medici e infermieri in testa) debbano sottoporsi a turni massacranti per l’emergenza che stiamo vivendo. Lo possono fare anche le forze dell’ordine ed eventualmente l’esercito. La confusione tra cose importanti e stupidate aumenterà l’entropia, ma non l’efficienza del contenimento.
Un altro provvedimento che bisognerebbe adottare è una campagna di sensibilizzazione martellante in cui vengano spiegate le ragioni dell’uso delle mascherine e vengano spiegati i rischi sanitari ed economici che il paese corre se non ci si attiene alle regole minimali, ma fondamentali, che la comunità scientifica suggerisce. E va spiegato che l’orribile necessità di imporle, queste regole, dipende dall’incoscienza di tanti, alcuni anche personaggi pubblici che possono fare tendenza. Ma queste cose vanno spiegate alla Antony Fauci, in maniera chiara, onesta e comprensibile a tutti, una cosa che è mancata finora, con la complicità dei media che hanno alimentato diffidenza e confusione.
Infine, non ci illudiamo. La nostra vita è cambiata, se non per sempre per tutti, almeno su un orizzonte temporale che molti di noi non riusciranno a raggiungere nel tempo che ci resta. Dobbiamo abituarci a rendere automatici alcuni gesti che oggi ci infastidiscono tanto.
Contributo a cura del Prof. Giovanni de Simone