L’Ex OPG ‘Je so pazz, centro sociale di Materdei (Napoli), si dimostra, ancora una volta, propulsore di solidarietà. Nei mesi del primo lockdown, decine di volontari hanno assistito, grazie al contributo di centinaia di donatori, 340 famiglie in difficoltà con un pacco di 26 chili di generi alimentari distribuito ogni due settimane.
La pandemia, infatti, ha esasperato le disuguaglianze, accrescendo le fila delle fasce più povere della popolazione e lasciando senza lavoro né sussidi chi vive in condizioni di precarietà. Le misure governative si sono dimostrate del tutto insufficienti e non rispondenti alle necessità reali, così sempre più famiglie si sono trovate nell’impossibilità di avere qualcosa da mettere in tavola. Da allora, le condizioni di vita non sono migliorate e le continue aperture e chiusure disposte dalle autorità non hanno aiutato. Così, i volontari dell’Ex OPG hanno deciso nuovamente di intervenire, allargando ancora di più la loro rete di solidarietà e coinvolgendo altre comunità solidali che operano sul territorio napoletano, da Secondigliano alla Sanità, da Soccavo a Ponticelli, fino alla provincia metropolitana di Afragola, Marano, Volla e Portici.
È nato così Sanacore, un nuovo programma di sostegno alimentare che si propone di sostenere, con il supporto di decine di volontari e la collaborazione di una fondazione, più di 1400 nuclei familiari in difficoltà in questi tempi tanto bui, una volta al mese e per l’intero 2021, durante il quale si avvertiranno tutti gli effetti delle politiche scellerate che stiamo subendo. Le spese da sostenere sono però moltissime: per tale motivo, è stata lanciata una nuova raccolta fondi (https://sostieni.link/27250), utile a finanziare il progetto e a sostenere chi ne ha più bisogno, completando gli ultimi step e permettendo il trasporto dal deposito, in Basilicata, fino a Napoli. Quanto donato servirà a garantire i camion per i trasporti e la logistica per la distribuzione, i dpi e le sanificazioni necessarie, oltre che a permettere di completare i lavori per il magazzino adibito a centralino e a conservazione e organizzazione dei pacchi alimentari. In questi mesi, infatti, in tanti hanno trascorso il loro tempo libero nella sistemazione di alcune stanze abbandonate del centro sociale che saranno utilizzate per il Banco popolare alimentare. Sarà possibile visitarle e conoscere il progetto nella giornata di venerdì 15 gennaio, nel rispetto di tutte le norme anti-COVID e sul distanziamento.
«In mancanza delle istituzioni abbiamo attivato una catena di solidarietà a cui tutti hanno risposto molto bene, non solo donando, ma anche indicandoci le famiglie in difficoltà e unendosi materialmente a noi nella distribuzione», racconta uno dei volontari impegnati in queste settimane non solo nei lavori per il magazzino, ma anche nella ricezione delle telefonate per stilare gli elenchi di tutte le persone da assistere.
«Hanno chiesto aiuto non solo famiglie che già vivevano situazioni di grande difficoltà, ma anche guide turistiche, lavoratori a nero e della ristorazione che hanno visto precipitare la propria situazione in questi mesi difficili, senza aver accesso a sostegni adeguati», ci racconta Chiara Capretti, una delle volontarie dell’Ex OPG e organizzatrice del progetto, a dimostrazione dell’inadeguatezza delle misure governative varate.
«Si tratta di un vero e proprio cantiere solidale per attivare il mutualismo e la solidarietà popolare», continua. In questi tempi così bui, costruire una comunità solidale sembra l’unico modo per andare avanti, intervenendo laddove le istituzioni hanno abbandonato i cittadini. È un modo per sanare il cuore e l’anima di questa città, vittima di reiterate violenze e ingiustizie istituzionali: contribuiamo tutti!