Possiamo dirlo: quest’anno lo spirito natalizio non sarà lo stesso. Manca davvero poco a una delle festività più amate e, mentre le pubblicità dei panettoni incalzano e alla radio tornano Mariah Carey e Michael Bublé, le nostre incertezze su come trascorreremo questi giorni aumentano. Eppure, c’è qualcosa che la pandemia non potrà del tutto eclissare, qualcosa che ancora cerchiamo di preservare: l’anima del Natale. Quell’atmosfera luminosa e sfumata, in grado di far dimenticare, anche se per poco, tutto il resto. Il calore familiare durate una serata sul divano, con una tazza fumante di cioccolata e il caminetto scoppiettante. E, chiaramente, un buon film. Eccoci quindi a consigliare qualche pellicola a tema natalizio, un modo sicuro e allo stesso tempo costruttivo per trascorrere le feste.
Partiamo con Dickens – l’uomo che inventò il Natale, del 2017. Nella Londra ottocentesca, Charles Dickens sta attraversando una profonda crisi creativa. I suoi ultimi lavori sono stati un totale fallimento e i debiti lo opprimono. Tutt’a un tratto, però, l’ispirazione arriva e lo scrittore decide di dedicarsi a un romanzo ispirato al Natale: A Christmas Carol. Le cose non si rivelano comunque così semplici poiché gli editori non sono più disposti a rischiare e Dickens si trova costretto ad auto-finanziarsi, sfidando il tempo, senza sapere di star creando uno dei più celebri classici natalizi di sempre.
Diretto da Bharat Nalluri, il film si rifà all’omonimo romanzo del 2008 di Les Standiford, a sua volta ispirato all’originale Canto di Natale di Dickens. La storia la conosciamo tutti: Ebenezer Scrooge è un vecchio finanziere avaro, cinico e arcigno. La notte della Vigilia riceve la visita dei tre spiriti del Natale, passato, presente e futuro, giunti per dimostrargli ciò che ha perso e ciò che, se non cambierà atteggiamento, inevitabilmente perderà. Sebbene il fulcro sia il celebre racconto, è interessante notare come la storia si soffermi sulla sua genesi, mostrando come la fantasia dell’autore si intrecci con la realtà. Sì, perché i personaggi di A Christmas Carol prendono vita sullo schermo, per lui come per noi. Un’originale rappresentazione del processo creativo di un genio e dei suoi pensieri contorti.
Nei panni di Charles Dickens Dan Stevens, ma colui che davvero spicca è il Premio Oscar Christopher Plummer, nel ruolo del burbero Scrooge. A cavallo tra biografia e fiaba, il film ci condurrà nell’Inghilterra vittoriana – dove il Natale era perlopiù ritenuto una festa pagana – per apprendere in che modo il grande autore rilanciò la sua carriera e allo stesso tempo regalò un nuovo spirito natalizio.
Ma non è davvero festa senza cult. Parliamo quindi dell’insuperabile, unico Love Actually, commedia romantica del 2003, evergreen anche a San Valentino – motivo in più per guardarlo almeno due volte l’anno. Regia di Richard Curtis, senz’ombra di dubbio ciò che risalta è il cast da brivido: nomi del calibro di Hugh Grant, Colin Firth, Emma Thompson, Liam Neeson, Alan Rickman, Keira Knightley, Bill Nighy, Rowan Atkinson, Thomas Brodie-Sangster, Martin Freeman e molti altri. Un film corale che vede l’intrecciarsi di dieci storyline, tutte ambientate durante il periodo natalizio. Come quella di Juliet e Peter, novelli sposi, o di Daniel, da poco rimasto vedovo e con un figlio undicenne alle prese con le prime cotte. Ancora David, Primo Ministro innamorato della sua domestica Natalie, o Harry e Karen, che si ritrovano a dover fronteggiare le difficoltà di un matrimonio in bilico.
Il film ci ricorda che l’amore è ovunque e lo celebra in tutte le sue forme: quello appena nato, non corrisposto o perso, l’affetto familiare, l’amicizia. Lo fa con estrema semplicità, con personaggi ben caratterizzati e situazioni talvolta sopra le righe ma sempre potenti, in grado di produrre scene entrate ormai nella storia. Fra tutte, la celebre dichiarazione d’amore scritta sui cartelli, sull’uscio di casa, espediente usato poi in tutte le salse e super parodizzato. Indimenticabile la colonna sonora di Craig Armstrong, perfetto commento di ogni scena, tanto da essere entrata nella top 40 della classifica americana di Billboard 200. Non solo un film romantico, ma anche e soprattutto una brillante commedia. Se ancora vi manca, correte a recuperare questo capolavoro.
Per ultimo, quello che forse è la sorpresa più recente, piccolo ed emozionante gioiellino: Klaus, film d’animazione spagnolo diretto da Sergio Pablos. Distribuito in sala nel 2019 e poi su Netflix, ha ricevuto la nomination per miglior film d’animazione agli Oscar 2020 e, a detta di molti, avrebbe decisamente meritato la vittoria. Jesper frequenta un’accademia postale e, in quanto figlio del direttore, si adagia sugli allori, svogliato, presuntuoso ed egoista. Per punizione, viene esiliato a Smeerensburg, isoletta polare, con il compito di consegnare almeno 6mila lettere entro un anno. Un’impresa all’apparenza impossibile, in quanto la cittadina è composta da due fazioni divise, da secoli in lotta tra loro e del tutto avverse alla comunicazione. Jesper fa la conoscenza di Alva, maestra rassegnata a vendere pesce piuttosto che insegnare ai bambini, e, soprattutto, di Klaus, un vecchio e burbero falegname, isolatosi nel bosco, in una casa stranamente piena di giocattoli da lui stesso fabbricati…
La pellicola si distingue per sceneggiatura e tecnica, con un’animazione elementare eppure estremamente espressiva, fondendo 2D e 3D. Ogni personaggio è scritto per non essere mai banale. Jesper, ad esempio, è un antieroe, viziato e immaturo. Per non parlare delle due fazioni, le quali si giustificano dicendo che non c’è un motivo preciso per odiarsi ma che lo fanno per tradizione, dimostrando come, spesso, i popoli si lascino sottomettere senza nemmeno capire perché. Un film maturo e sorprendente per il modo di trattare ciò che c’è dietro il Natale, che affronta saggiamente temi come amore, bontà, tolleranza, istruzione e persino la morte. Aguzzando le orecchie, risalta l’ottimo doppiaggio, con un inaspettato Marco Mengoni nel ruolo del protagonista, seguito da Francesco Pannofino, Neri Marcorè, Ambra Angiolini, Carla Signoris.
Che siate bambini o adulti, guardate Klaus e lasciatevi trasportare da comicità e commozione. Per sorridere e allo stesso tempo riflettere. Per assaporare un po’ di quella magia natalizia che, in fondo, nessuno ha mai abbandonato.