Semplice, veloce, utilizzabile in ogni momento e in ogni spazio. La nuova carta d’identità del futuro è ormai nella tasca, anzi precisamente nello smartphone, di tutti. Stiamo parlando semplicemente dello SPID, un sistema di riconoscimento digitale che si basa su username e password e che permette di accedere a tantissimi servizi della pubblica amministrazione e anche ad alcuni erogati da privati. Il suo acronimo sta proprio per Sistema Pubblico di Identità Digitale e la sua idea ha visto la luce nel marzo del 2013, quando il deputato Stefano Quintarelli ha messo la prima pietra della sua regolamentazione.
Utilizzabile su tutti i tipi di dispositivi, sia fissi che mobili, e accessibile da sito o da app, lo SPID può essere attivato facendo una richiesta intuitiva e in semplici mosse. Il prerequisito, ovviamente, è quello di aver compiuto la maggiore età e di presentare un documento di riconoscimento italiano valido insieme al codice fiscale, numero di cellulare e indirizzo email. Sono 9 i gestori attualmente abilitati per erogare le credenziali e si tratta di Aruba PEC SpA, In.Te.S.A. SpA, InfoCert SpA, Lepida ScpA, Namirial SpA, Poste Italiane SpA, Register SpA, Sielte SpA e TI Trust Technologies Srl.
Una vera e propria rivoluzione che può contribuire a risolvere diversi problemi del mondo della rete. Lo dimostra il caso del settore dei giochi, che da anni lamentava l’assenza di un metodo efficace per attestare la titolarità di un conto di gioco. Questo perché, durante la fase della registrazione, si procedeva spesso alla falsificazione del documenti di identità sia per coloro che volevano riciclare denaro sporco sia per chi voleva accedere ai conti di gioco senza aver compiuto i 18 anni. Altra lacuna importante era quella normativa, che non permetteva di verificare l’autenticità del documento di riconoscimento. Adesso, però, a risolvere tutti questi problemi è arrivato lo SPID. Come si legge su questo sito, infatti, è stata avanzata la proposta, che attualmente è in fase di studio, di utilizzare l’identità digitale nel momento della registrazione alla piattaforma di gioco.
In questo modo verrebbe garantita la titolarità del conto, arginando il problema dell’accesso all’azzardo da parte degli under 18 e colpendo duramente le attività criminali che riversavano fondi sporchi e illeciti nel mercato del gambling proprio per ripulirli e riciclarli. Le aziende del settore sono ora in attesa che le istituzioni si pronuncino, ma la svolta può essere veramente vicina. Tutto merito dello SPID.