Contributo a cura di Federica Brosca*
Blu oltremare è un libro di poesie, scritto da Anna Mozzi e pubblicato da Apeiron edizioni nel 2018, dedicato a tutte le persone che hanno perso la vita in mare.
La sacralità di questo volume parte dal titolo stesso: blu oltremare, infatti, non è solo il colore dell’oceano, è un pigmento che veniva usato in antichità nell’iconografia divina. Spesso associato al rosso porpora e all’oro, era utilizzato negli affreschi del XIV e XV secolo per raffigurare i santi e la Madonna. È in questo modo che l’autrice vuole consacrare tutti gli uomini, le donne e i bambini che sono annegati nel loro disperato destino. Anna Mozzi lo sceglie non solo per il titolo, ma anche come tinta di sfondo per la copertina del volume, come se aprendolo potessimo immergerci all’interno e nuotare nell’eternità, con le persone a cui è dedicato.
A ispirare la scrittrice sono state le diatomee, alghe unicellulari fotosintetiche che abitano le acque del nostro pianeta da innumerevoli anni. Talmente piccole che una sola goccia potrebbe ospitarne 25 milioni. Invisibili all’occhio umano, ma osservabili al microscopio, rivelano una moltitudine di forme e colori che le rendono misteriose e affascinanti. Meravigliose creature che popolano anche le pagine del libro, attraverso le illustrazioni dell’artista Francesca Bartalini: 30 coloratissime tavole disegnate per affiancare, una per una, ogni poesia.
Le diatomee, impercettibili ma sempre presenti, testimoni silenziose delle vittime innocenti, dell’orrore delle vite cancellate e dimenticate in mare. Della loro sofferenza abbandonata, rifiutata, dell’indifferenza di chi non è più in grado di rispettare la definizione di essere umano.
La Mozzi scrive per tutte le persone respinte, che sono state invece accolte dal mare. Mare che, affondando, si trasforma in liquido amniotico da cui rinascere e riemergere. Il loro supplizio non va taciuto, va sentito e partecipato. Il dolore che hanno provato non sarà stato vano se noi lo condivideremo e lo testimonieremo. Solo così potranno ottenerne il riscatto.
Questo libro è un piccolo gioiello, un’opera d’arte tascabile, ma anche un mezzo per scuotere le coscienze e un involucro di speranza.
[…]
Non puoi essere cieco
dinanzi a tanta Bellezza,
che sconfigge ogni nemico.
Un inno,
una lode
per i compagni di questo viaggio,
che contemplano
prodigi e segni
nel mare infero,
sepolcrale,
predestinato però
alla fondazione del mondo.
Restate voi,
come PIETRE VIVE
che oltrepassano etnie.
Restano le suppliche
in questa eletta dimora.
Le parole dell’autrice risuonano come una solenne verità. Si ergono oltre ogni imperfezione umana per sottolineare la perfezione della natura. Natura che era, è e sarà, inesorabilmente, anche dopo di noi, quando i peccati dell’uomo saranno solo un’eco lontana. Anche questa è vita, quella di cui non ci accorgiamo, quella che sta in silenzio. Quella che fluttua nella profondità dell’oceano o è sospesa nell’aria. Che giace nella terra bagnata. L’esistenza è un cerchio e tutto tornerà da dove è venuto.
Dedicato a chiunque è stato, è e sarà, in qualsiasi modo, “chiamato” dal Blu oltremare! Erigo un sacrario per tutti i bambini, per tutte le persone disperse in mare, in terra, in aria e in ogni luogo, cancellate nella memoria, costrette all’oblio, espropriate e saccheggiate dai loro destini, ora embricati e incrociati. Le persone non si archiviano, le vite spezzate non si suturano neanche in conto di terzi, perché non esistono vite di scarto.