Un uomo nero, un uomo bianco, un tavolo li separa, poi li avvicina. Due sconosciuti, uniti dal destino, che si raccontano e si confessano segreti impronunciabili che in qualche modo li rende simili.
Il nero vive in una casa popolare, ha compiuto azioni terribili, è stato in galera, ma poi ha trovato la luce, la via della salvezza che rende il mondo, ai suoi occhi, il posto giusto dove stare, dove vivere. Il bianco è un professore che coltiva cultura, certo, ma soprattutto rabbia, una rabbia che ha reso il suo cuore colmo di negatività. I suoi occhi vedono il mondo come un posto senza speranza, dove non è possibile cambiare.
I due personaggi non hanno nome, è il colore della pelle a renderli diversi. Il loro incontro non è casuale: il bianco, stanco della vita – di una vita che per lui non è altro che dolore a cui è giusto porre fine – tenta il suicidio, buttandosi sotto a un treno, il Sunset Limited. Il nero però è proprio lì quando questo accade, salva la vita all’uomo bianco e lo porta a casa sua.
Una Bibbia sul tavolo, un giornale, un paio di occhiali e un lungo confronto su Dio, sulla fede e sulla vita che scivola tra le dita senza possibilità di afferrarla. Uno scontro di parole serrato, deciso, dove non manca l’ironia, così come non mancano frasi taglienti che spiazzano i pensieri e scuotono l’animo. Da una parte vi è l’uomo nero che sprigiona una forza incredibile, dimostrando quanto sia ancora possibile credere nell’essere umano, considerarlo un proprio fratello, credere che sia giusto fare del bene e donarlo al prossimo. Dall’altro, invece, vi è l’uomo bianco che ha perso fiducia nell’umanità, le persone per lui non sono altro che sagome scure ed egli stesso un guscio senza vita. Eppure, nel primo cresce sempre più il desiderio di salvare il secondo insieme alla consapevolezza di essere l’unico appiglio che lo trattiene in vita.
Un desiderio sul quale, però, non è possibile avere controllo, perché spesso chi combatte con i propri fantasmi, con i propri pensieri e le proprie convinzioni, non riesce a vedere nient’altro.
Questo scorcio di vita, raccontato da Cormac McCarthy in un’opera teatrale di poco più di cento pagine, conduce verso la fine di tutto, dove ci si sente svuotati e riempiti da una lotta che non ha vincitori né vinti. L’uomo nero, infatti, non riesce a trattenere oltre l’uomo bianco che varca la soglia della casa ed esce per sempre dalla sua vita. Con le lacrime agli occhi e lo sguardo al cielo afferma: “Non diceva sul serio. Lo sai che non diceva sul serio. Tu lo sai. Non capisco perché mi hai mandato laggiù. Non lo capisco. Se volevi che lo aiutavo, perché non mi hai dato le parole giuste? A lui gliele hai date. E a me?”
Eppure una domanda ritorna e si fa sentire, con forza: cosa ti divide dal tuo Sunset Limited?