L’OMS definisce salute uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale. La salute, dunque, non è semplice assenza di malattia, ma qualcosa di complesso che non può prescindere dalla sfera psicologica.
Sul tema, AXA presenta il Mind Health Report 2023, un’indagine condotta da IPSOS e realizzata su un campione di 30600 persone di età compresa tra i 18 e i 74 anni in sedici Paesi nel mondo. L’Italia si conferma ultima in Europa per benessere mentale. Un dato agghiacciante anche se rispetto al passato, nel nostro Paese, cresce la propensione a parlarne. Il gruppo ha elaborato il Mind Health Index, un indice che mira a identificare potenziali situazioni critiche e problemi.
Sono stati identificati quattro profili di salute e benessere mentale.
– Flourishing: benessere sociale, emotivo e psicologico a un livello di soddisfazione massima.
– Getting by: coloro che mostrano benessere in alcune aree ma con una percezione generale meno intensa.
– Languishing: coloro che non si sentono al pieno delle proprie capacità e manifestano assenza di un benessere positivo.
– Struggling: coloro che riportano totale assenza di aree di benessere, per i quali la fatica è associata a disagio emotivo e compromissione psicosociale.
Nel nostro Paese, solo il 18% del campione preso in esame dichiara uno stato di Flourishing. L’Italia, infatti, assieme al Giappone, presenta la più bassa percentuale di persone che avvertono uno pieno benessere mentale. Il disturbo più diffuso è lo stress, avvertito dal 56% del campione, con un incremento di otto punti rispetto al 2022.
I soggetti più a rischio sono le donne e su questo dato incide la disparità di genere avvertita nel quotidiano. Le donne riferiscono uno stato peggiore di disagio rispetto agli uomini in tutte le fasce d’età. Oltre il 40% di esse ha inoltre visto mettere in dubbio le proprie capacità per via del sesso: una su tre ha ricevuto commenti indesiderati.
Emerge inoltre che il disagio mentale è inversamente proporzionale all’età e i giovani risultano i soggetti più esposti. Dati preoccupanti sui quali incidono: incertezza sul futuro, solitudine e immagine corporea. Solo un giovane su dodici riporta uno stato di benessere mentale pieno e sono dati allarmanti.
Proprio i giovani, il 15 marzo, nella giornata del fiocchetto lilla per i disturbi alimentari, scendono in piazza davanti al Ministero della Salute per ribadire l’importanza della salute mentale e chiedere risposte e aiuto dalle istituzioni. Il presidio Rete Studenti Lazio, coordinato da Michele Sicca, viene accompagnato dallo slogan Ci meritiamo di stare bene.
Dalle molte testimonianze traspare una generazione sofferente e delusa dalle scarse risposte della salute pubblica e della medicina territoriale di fronte a richieste di aiuto che non vengono adeguatamente prese in carico. La risposta del SSN è infatti insufficiente e inadeguata: l’Italia vede solo 8,6 psicologi assunti dal Servizio Sanitario Nazionale ogni 100mila abitanti. Eppure, ve lo ricordate il significato del concetto di salute?
Secondo il primo studio nazionale della Onlus Gruppo Abele, nell’ultimo anno sarebbero stati 300mila gli adolescenti ad aver fatto uso di psicofarmaci senza prescrizione.
Un altro messaggio che i ragazzi in piazza vogliono veicolare è inoltre legato al senso di oppressione percepito nei confronti della corsa sfrenata alla competizione che avviene in contesti di partenza non egualitari. Non si tengono in considerazione le condizioni del singolo ma si celebra l’eccellenza e il risultato a discapito del percorso. Questo creerebbe ulteriore stress. Anche l’accesso alle cure psicologiche non è uguale per tutti in quanto, sempre dai dati, emerge che solo le famiglie benestanti che si fanno carico di percorsi terapeutici con costi, spesso molto alti, riescono ad aprire vie d’uscita ai figli dalle patologie mentali.
Nicola Zingaretti, ex presidente della Regione Lazio, scende in piazza a fianco degli studenti ribadendo la necessità di un Piano Nazionale per la Salute Mentale. In primis ripristinando finanziamenti per il bonus psicologo, poi costruendo una rete di ascolto territoriale nelle scuole, università e nei centri sportivi che possa intercettare il disagio. Un piano per creare un numero gratuito di assistenza, potenziare i consultori e aumentare le assunzioni nel settore pubblico di psicologi e psicoterapeuti.
Nonostante i dati parlino chiaro, il governo Meloni ha deciso di tagliare l’80% dei fondi per il bonus psicologo. Bonus, comunque già carente sotto il punto di vista dell’accesso ai servizi e la presa in carico dell’utenza.
Il principio di universalità del SSN è di giorno in giorno più a rischio e se non si creeranno condizioni di crescita la logica diventerà quella dell’universalismo selettivo.