Temperature elevate e settimane calde nel mese di luglio, meno in questi ultimi giorni, ma non per gli italiani che si trovano a fare i conti con stipendi e pensioni fermi ormai da più di un decennio – complice ora la guerra in Ucraina e il continuo aumento dei tassi di interesse decisi dalla Banca Centrale Europea – e con l’aumento vertiginoso dei prezzi di oltre l’11% secondo i dati ISTAT, ma decisamente maggiori nella realtà, in particolare dei prodotti alimentari che hanno svuotato sensibilmente il carrello della spesa per circa il 5% (come dimostra uno studio della Coldiretti).
L’aumento dei prezzi, tuttavia, non accenna a fermarsi, il potere di acquisto delle famiglie è sempre più in perdita e il tasso di inflazione oltre il 2% si calcola resterà tale almeno per i prossimi due anni. Anche il presidente di Adiconsum Massimiliano Dona ha lanciato l’allarme: «L’ombra della speculazione gioca un ruolo decisivo nei rincari, in un anno i costi di produzione e di trasporto si sono abbassati molto e questi aumenti non sono giustificati».
Il tutto preoccupa e mette in serie difficoltà chi uno stipendio e una pensione seppur esigua ce li ha, ma getta nella disperazione almeno 200mila persone che con certezza usciranno dal beneficio del RdC, come dichiarato dalla Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali Elvira Calderone. E non sarà certamente la social card una tantum di 380 euro a rassicurare le famiglie. Le amministrazioni comunali sono nel caos e gli uffici postali intasati per un eccesso di burocrazia che complica le procedure per il rilascio delle tessere. Altro che carrello semivuoto: il problema per migliaia di nuclei familiari sarà come pagare affitti, bollette e procurarsi un minimo di cibo da mettere a tavola.
La Presidente Giorgia Meloni, troppo impegnata a nascondere sotto il tappeto i problemi di alcuni componenti di governo, senza battere ciglio alcuno assicura la propria protezione continuando la guerra ai poveri. Molto più semplice che uscire allo scoperto con il vergognoso caso della Ministra del Turismo, dopo aver coperto altri esponenti del suo partito.
La Premier, dunque, continua nella sua azione tra le tante contraddizioni: da anti-europeista a europeista, da fedele trumpiana contraria alle ingerenze degli Stati Uniti nel conflitto Russia-Ucraina ai rapporti confidenziali con il Presidente Biden, dalle morbidi ed equivoche posizioni a quelle opportunisticamente e marcatamente antifasciste, dai blocchi navali contro l’immigrazione ai circa 90mila migranti sbarcati da inizio anno con una media di più di 420 al giorno. Oltre il doppio dei 37mila dello stesso periodo nel 2022 e un aumento di circa il 135%.
Contraddizioni certamente non prerogativa esclusiva di questo esecutivo. In tempi recenti il primato è spettato al movimento pentastellato e alla gestione del tutto personale dell’enigmatico personaggio di Pomigliano d’Arco, dal primo di giugno scorso inviato UE per il Golfo Persico, forse beneficiario di un incarico internazionale per grazia ricevuta dall’ex Presidente Draghi.
Ma la Giorgia trumpiana oggi filo-Biden, oltre a dover tappare le falle dei suoi colleghi di governo, deve anche porre attenzione a ciò che si muove alla sua destra, vecchie cariatidi uscite in malo modo da esperienze amministrative e che ora sembrano imporsi in vista della prossima competizione elettorale europea. Attenzione anche ai suoi stessi alleati e in particolare a Matteo Salvini che potrebbe approfittare della svolta opportunistica dell’ex Sindaco di Roma Gianni Alemanno e non solo per cercare di cambiare gli equilibri interni alla coalizione. Nel frattempo, continua la campagna elettorale imperniata sull’abolizione del reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia risultato vincente e che ancora porterà acqua al mulino dei fratelli coltelli.
Intanto, sempre l’ISTAT rassicura gli italiani sulle prospettive dell’economia per quest’anno con un incremento del PIL pari all’1,2% e all’1,1% per il prossimo. Italiani sempre più bastonati dall’aumento continuo dei tassi dei mutui, del caro spesa, degli aumenti energetici e di qualsiasi prodotto. Tartassati anche per i pochi giorni di vacanza con costi spropositati e ingiustificati degli stabilimenti balneari che continuano a godere di maxi agevolazioni e costi irrisori dovuti al demanio, spiagge sempre meno accessibili nella maggior parte delle coste della penisola e vacanze sempre più esclusive.
Le paventate manifestazioni degli ex percettori del RdC, che cominciano a farsi sentire anche in queste giornate di agosto per il timore più che comprensibile di essere già oggetto di scaricabarile tra lo Stato centrale e le amministrazioni comunali, rendono il clima non solo atmosferico sempre più caldo con serie preoccupazioni di tensioni sociali e territori come il nostro possibili prede della criminalità organizzata e di quella imprenditoria spregiudicata disposta ad approfittare dello stato di necessità di giovani e non più giovani bisognosi di un lavoro dignitoso equamente retribuito.
Guai a considerare il malumore e il disagio soltanto un problema di ordine pubblico e dell’ormai stantio modo di etichettare persone, perché di persone si tratta, fannulloni o squallidi termini similari. Il governo fissi regole certe e si adegui a quanto in essere in tutta Europa, guardi alla Germania che proprio in questi giorni ha aumentato gli importi dei sussidi, operando in base a criteri oggettivi e controlli rigorosi.