Inaugurata il 28 giugno in un vernissage presso il ristorante Altoforno Bistrot all’interno del Circolo Ilva Bagnoli, la mostra Attraverso i luoghi in attesa – Bagnoli tra passato e presente è un vero e proprio spin-off di un lavoro ben più approfondito svolto durante i laboratori di Urbanistica del MAPA (Magistrale di Architettura – Progettazione architettonica) del Dipartimento di Architettura dell’Università Federico II di Napoli, della professoressa Anna Terracciano.
Il curatore della mostra, Francesco Sammarco, dottorando del DiARC, ha coinvolto in questa esposizione fotografica alcuni studenti dei laboratori degli ultimi due anni: Letizia Di Marzo, Delio Maraniello, Chiara Improta, Simona Russo e Daniele Scognamiglio, con l’intento di raccontare i luoghi di Bagnoli e le comunità che vi abitano.
Le sue stesse parole ci descrivono l’intento della mostra: «Le vicende urbane post-industriali di Bagnoli disegnano una delle questioni più intrecciate e difficilmente affrontabili della storia contemporanea di Napoli. Attraversare questi luoghi “in attesa”, rappresentandoli mediante lo strumento fotografico, è un’azione necessaria per aggiornare e trasmettere alle comunità locali la conoscenza delle tracce evidenti e latenti stratificate nel paesaggio bagnolese. Un tema comune declinato con sguardi e sensibilità di diversi fotografi, la cui esplorazione dei medesimi luoghi ha restituito immagini profondamente diverse. L’intento di questa campagna fotografica non era quello di realizzare un reportage sociale con una spiccata caratterizzazione tematica o funzionale, bensì di voler attraversare questo territorio come pratica conoscitivo/riflessiva per farne esperienza, essere lì – dentro lo spazio – per poterne parlare. Questa pratica riflette la vocazione a mostrare fisicamente la natura degli spazi urbani, atta a esporre più che ad analizzare il luogo stesso, scevra da una ricerca di significato per preferirne una di registrazione pura. Bagnoli viene svelata per ciò che è stata ed è, a prescindere dalle possibili narrazioni, come semplice locus con le sue specifiche caratteristiche, per rintracciare i segni e valori potenziali e immaginare futuri propositivi possibili».
Un’eredità dunque importante per un luogo che negli ultimi cent’anni ha subito diverse trasformazioni, dalla nascita alla dismissione dell’Italsider, la famosa acciaieria con sede proprio a Bagnoli. Dell’ex fabbrica oggi persistono alcune tracce e manufatti latenti che, nel corso del tempo, sono diventati totem identificativi e monito di un passato ingombrante. Al contempo però, questi luoghi conservano grandi potenzialità in termini di riqualificazione del territorio.
Le fotografie in mostra, che resteranno a disposizione del pubblico per circa un mese, si propongono di rappresentare, attraverso i diversi sguardi dei sei fotografi esposti, proprio queste contraddizioni e ambivalenze: non solo Bagnoli come sede della ex acciaieria, ma anche come luogo fortemente identitario, abitato da persone che ricordano quello che ha rappresentato, che si riappropriano degli spazi oltre le barriere fisiche e percettive per vivere il mare, che si sforzano di superare la dicotomia Bagnoli/quartiere operaio.
Le fotografie esposte saranno in vendita durante tutto il periodo dell’esposizione: il ricavato andrà devoluto all’associazione “Donna come prima – Lilt Napoli, Lega Italiana Lotta Tumori”, in particolare alla squadra delle Sirene Partenopee, un gruppo di donne operate di cancro al seno che si sono unite per lo sport. Difatti, come dilettanti, praticano canottaggio su una canoa chiamata dragon boat, che prevede ben venti posti.
Fotografie di Francesco Sammarco ©