Che ci vogliate credere o meno, c’è una città, qui in Italia, che una volta all’anno, nel corso di una particolare manifestazione, si trasforma nel Luogo delle storie. Quella città è Reggio Emilia.
Da più di dieci anni, infatti, durante Reggionarra – una manifestazione che dura una decina di giorni – piazze, cortili, biblioteche, spazi pubblici e privati, luoghi più o meno conosciuti, vibrano e risuonano di storie. Grandi artisti, attori, genitori, un vario amalgama di narratori con la voglia di prestare la propria voce per condividere passi e sguardi nell’affascinante Altrove che ci accomuna tutti – giacché siamo tutti umani – dà la possibilità a chiunque di riscoprire il gusto dell’ascolto.
L’edizione di quest’anno, che avrà luogo dal 12 al 21 maggio, ha come tema “Sottosopra” e annovera nel programma l’Alveare delle Storie, uno spettacolo curato dal Teatro dell’Orsa che ricrea l’atmosfera di un alveare nel teatro Romolo Valli di Reggio Emilia: ogni palco diventa un’arnia dove un narratore per sei spettatori regala miele, un miele buono, che sa di Casa e di Perfezione antica, e dove ogni palchetto è il nido di una storia. Ma l’alveare ha la sua forza proprio nel ronzio corale delle api, e l’Alveare delle Storie non è certo da meno.
Ogni voce narrante si poggia su un tessuto fonico complessivo, le storie si rincorrono, si scontrano e si intrecciano nella cornice maestosa del teatro e chi ascolta non può che immergervisi. Se avrete la fortuna di assistervi non potrete che portarne poi il segno sotto la pelle, dietro le orecchie, tra le dita.
Tuttavia, da condividere non è solo un entusiasmo a distanza: a Reggio Emilia, in questi giorni, si cercano narratori.
È fresco d’uscita, infatti, il Bando per Giovani Narratori 2017, riservato a chi intenda sperimentare un percorso di formazione unito a un’esperienza collettiva di narrazione. Con questo percorso, dunque, si vuole offrire un’occasione imperdibile di scambio e confronto tra giovani italiani e stranieri con il fine di valorizzarne le capacità narrative e dare loro un’opportunità formativa importantissima: il corso verrà tenuto dagli attori e registi del Teatro dell’Orsa Monica Morini e Bernardino Bonzani e dalla regista e musicologa Antonella Talamonti, e si concluderà proprio con la partecipazione dei narratori all’Alveare delle Storie.
Non c’è molto che può essere detto quando è così a portata di mano la possibilità di parteciparvi di persona, per cui, non vi sia esitazione. Partecipate. E fatelo entro il 31 marzo.
Se il bando è indirizzato a giovani narratori italiani e stranieri di età compresa tra i 18 e i 35 anni che operano nel campo della narrazione per l’infanzia e/o nell’ambito delle performing arts, c’è qualcos’altro, invece, che è per tutti e deve essere tale.
In attesa di Reggionarra, tutta la città di Reggio Emilia, infatti, invita l’Italia, l’Europa, il Mondo, a riscoprire il valore e la magia del racconto, in un moltiplicarsi di voci che come stelle accenderanno La notte dei racconti, la notte cioè, tra il 24 e il 25 febbraio, nella quale, tutti insieme e alla stessa ora ma dove e con chi si vuole, si è invitati a narrare e ad ascoltare, a perdersi per ritornare diversi e a cercare tra le Storie.
Anche la Notte dei racconti ha un tema e quest’anno è dedicata a “Cosa sta sotto?”. Chiunque voglia, in famiglia, a scuola o in biblioteca, credere nel fatto che ognuno ha qualcosa da raccontare e per una notte, quindi, riunirsi attorno a una luce piccola e voci calde, troverà, sul sito di Reggionarra anche una foltissima bibliografia guida, oltre che una filastrocca apri-storia e una ballata. Scaldate le voci, quindi, che le anime si scalderanno da sole.
Narrare è come viaggiare – attraverso le storie, le culture, i popoli.
Chi viaggia incontra persone, identità, oggetti.
Chi viaggia insegue i sogni e le meraviglie della vita.
Chi viaggia conosce, apprende e sa poi raccontare.
Viaggiare, quindi, è come narrare.