E guarirai da tutte le malattie truffe
Perché sei un essere speciale
ed io avrò cura di te…
Utilizzo come incipit una delle canzoni più belle della storia della musica italiana per scrivere che se questa frase non la ascoltate dalla voce di Battiato, è una di quelle dalle quali dover stare, molto spesso, in guardia.
Una malattia (o patologia) è una condizione anormale di un organismo vivente, causata da alterazioni organiche o funzionali. Si definisce malattia l’opposto di salute ossia un’alterazione dello stato fisiologico di un organismo (comprensivo eventualmente di quello psicologico) capace di ridurre o modificare negativamente le funzionalità normali, unita al complesso delle relazioni fisiologiche che derivano dallo stato patologico. Nella definizione di malattia è fondamentale il principio della transitorietà: ogni patologia ha un termine che può essere rappresentato dalla guarigione dell’organismo, dall’adattamento dello stesso a una diversa fisiologia (o a una diversa condizione di vita) o dalla morte.
Nella letteratura in lingua inglese si utilizza il termine disease per la concettualizzazione della malattia da parte del medico, il termine illness per indicare l’esperienza diretta del malato e la dimensione esistenziale/soggettiva, e il termine sickness per determinare il riconoscimento della persona malata come tale da parte del contesto sociale non medico.
La malattia, è un dato di fatto, cambia la vita delle persone colpite e del loro nucleo familiare. La malattia terminale, in particolare, è una patologia (cronica evolutiva in fase avanzata) per la quale non esistono, o sono sproporzionate, eventuali terapie aventi per obiettivo una sua sensibilizzazione e/o un prolungamento significativo della vita.
Con il termine inguaribilità si fa riferimento a una patologia cronico-degenerativa per la quale nessun tipo di terapia è in grado di portare alla guarigione la malattia stessa che condurrà pertanto alla morte in tempi non prevedibili. Prepararsi alla morte significa porre fine al “lavoro” di una vita. Accettare l’inevitabile, ciò che esula dal nostro controllo. L’avvicinarsi di quel momento fa sorgere interrogativi e, nel tentativo di rispondere a tali interrogativi, i malati terminali e i familiari ricorrono a risorse personali, religione, consulenze, amicizie e ricerche. Elisabeth Kubler-Ross, medico tra i primi a interessarsi del tema della morte, individua cinque stadi emozionali attraverso i quali passa il malato terminale: diniego, rabbia, patteggiamento, depressione, accettazione. Fasi vivibili sia in modo consequenziale che sparso.
Capiamo bene, in determinati contesti di malattia, quanto sia semplice cercare a tutti i costi degli antidoti alla disperazione. Imbattersi, dunque, in malintenzionati non è poi così difficile. Quando poi il lupo si nasconde sotto il camice bianco che dovrebbe rappresentare la figura di riferimento per il malato, il tutto diviene ancora più grave. Uno di questi lupi, spietato e privo di ogni senso morale, è l’oncologo barese Giuseppe Rizzi, arrestato con le accuse di concussione continuata e truffa aggravata, che induceva i suoi pazienti, in gran parte malati terminali, a pagare per cure spacciate come salvavita. Molte di queste cure erano, oltretutto, disponibili come prestazioni sanitarie gratuite. La cifra pagata dai pazienti in dieci anni ammonterebbe a circa 2.5 milioni di euro.
Nutrire di false speranze un malato, frodandolo, meriterebbe un intero girone dell’inferno dantesco. Le persone fragili sono infatti le vittime predilette da questa tipologia di truffatori proprio per la condizione di estrema precarietà che le contraddistingue. Non solo malati terminali ma anche anziani fragili.
Durante la pandemia abbiamo assistito a episodi di finti dipendenti delle ASL e del Comune che si presentavano porta a porta, a casa dei cittadini, dicendo di dover compiere indagini e/o tamponi di sorveglianza. Emergenza sanitaria e isolamento sono stati terreno fertile per episodi di truffe ed è stato segnalato l’aumento di rischio anche verso i malati di Alzheimer e di demenza. Quando queste persone non sono più in grado di gestire autonomamente i loro soldi, spesso, vengono circuite e bisogna adottare precauzioni per evitare che si danneggino finanziariamente o che altri si approfittino della loro situazione. Questo diviene possibile nominando un amministratore di sostegno, un tutore che assuma la rappresentanza legale laddove la persona non è più in grado di gestirsi da sola.
La circonvenzione di incapace è infatti un delitto commesso da chiunque abusi dello stato di infermità o deficienza psichica di una persona, non necessariamente interdetta o inabilitata, o dei bisogni, delle passioni e della inesperienza di una persona minore, al fine di indurla a compiere un atto dannoso per sé o per altri (art. 643 c.p.)
Recentemente su Netflix ha spopolato la miniserie Wanna che narra la storia di Wanna Marchi e della figlia Stefania Nobile. Associazione a delinquere finalizzata alla truffa, all’estorsione e al falso, circonvenzione di incapace, pubblicità ingannevole: le due donne hanno scontato nove anni in carcere per associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata. Un impero creato sull’inganno che ci dimostra quante persone deboli siano pronte a farsi abbindolare da venditori senza scrupoli, ciarlatani e, contestualizzando ai tempi nostri, anche ciarlatani di Instagram, quelli che propinano codici sconto di beveroni dimagranti o dagli pseudo effetti benefici sui loro profili proprio come i miracolosi sciogli pancia di Wanna.
Criminali? No, coglioni e cornuti quelli che ci davano i soldi. Queste le parole di Stefania Nobile, parole che vanno a scalfire la vittima di truffa per la seconda volta. L’equilibrio della vittima, se capace di intendere e di volere, è precario poiché essa viene assalita, nella maggior parte delle volte, da senso di colpa e vergogna. La reazione tipica è proprio la sensazione di umiliazione per non essere stati abbastanza prudenti.
Sono 13mila gli italiani che ogni anno chiedono aiuto alla magia e i 155mila addetti al ramo, secondo Codacons, avrebbero un bilancio di 8 miliardi di euro, il 95% in nero. L’abuso della credibilità popolare si trasforma in anticamera di vere e proprie truffe se l’interlocutore fa parte di una massa senza strumenti di difesa.
Diffidate dai ciarlatani, quelli che vendono pozioni magiche che curano tutte le malattie, quelli che non parlano di scienza e, la maggior parte delle volte, sono solo personaggi di carisma che puntano alla suggestione delle masse. Attenzione alle truffe.