Quando si parla di editoria, di libri, di grandi appuntamenti legati al mondo della lettura, sono le città del Centro-Nord italiano – Roma e Torino su tutte – a balzare alla mente di appassionati e addetti ai lavori. Al sud non si legge, scrivono spesso i giornali, Napoli, nell’immaginario comune, è la città di Gomorra o di Elena Ferrante. C’è, però, un gruppo di editori che non si arrende al dilagare di tale stereotipo. Tra questi, negli ultimi tempi, la Alessandro Polidoro Editore ha saputo far parlare di sé per l’interessante proposta di titoli nazionali e stranieri e le innumerevoli iniziative a favore della diffusione della cultura sul territorio partenopeo e non solo.
Una redazione giovane, l’impiego di professionisti del settore per traduzioni e scelta dei testi, una rinnovata e dinamica veste grafica: sono questi, e tanti altri, i segreti della casa editrice che prende il nome del suo fondatore, Alessandro Polidoro, da due anni anche direttore del Salone del Libro della città partenopea. Napoli Città Libro, infatti, è diventato il punto di riferimento della letteratura all’ombra del Vesuvio, una rassegna culturale a 360 gradi che si pone l’ambizioso obiettivo di comporre, con Roma e Torino, un’autostrada di carta e parole che unisca il Settentrione con il Mezzogiorno.
Ha le idee chiare il giovane imprenditore del quartiere Vomero, non ha paura delle grandi sfide in cui ha lanciato la propria carriera e il gruppo editoriale che rappresenta. Qualità e competenza a servizio di molteplici scopi: diffondere il marchio Alessandro Polidoro Editore in tutta Italia e portare la manifestazione Napoli Città Libro a essere il punto di riferimento per il sistema fieristico legato al libro per ciò che riguarda il Sud del Paese.
Lo abbiamo incontrato, negli uffici della casa editrice, tra i titoli di cui va fiero in bella mostra sugli scaffali – da Big Banana a Il Camorrista – per un’intervista sul presente e il futuro della sua azienda e del Salone, già pronto a una nuova edizione.