Cosa significa al giorno d’oggi essere al timone di una piccola casa editrice indipendente per bambini e ragazzi? E da cosa scaturisce la decisione di intraprendere questo progetto?
La nostra è una scelta avvenuta in età “matura”. Per Alberto Cristofori un’idea che ha preso corpo dopo anni di lavoro nell’ambito dell’editoria, in particolare nel settore della scolastica, che lo vede autore, tra le altre cose, di “versioni per ragazzi” dei maggiori classici, italiani e stranieri. Per Manuela Galassi, una decisione dettata dalla passione per i libri e la letteratura di ogni genere. Per entrambi una gran voglia di mettersi in gioco, componente essenziale per chi desidera diventare imprenditore, specie in questo settore.
Questa, in breve, la storia di noi fondatori della Albe Edizioni (Milano, 2017). Da pochissimo tempo, la nostra società si è ampliata con l’arrivo di altre quattro socie, Giovanna Canzi, Chiara De Vizzi, Giulia Fumagalli e Paola Rosci, che hanno portato entusiasmo ed energia per ripartire dopo il terribile 2020.
Operiamo in una realtà caratterizzata da una forte accelerazione delle tecnologie, divenute pervasive, dove le immagini stanno prendendo il posto delle parole. Troppo spesso si sente ripetere che i bambini non leggono più, che i libri hanno perso rilevanza rispetto ai nuovi media. Crediamo fermamente che non sia così e le statistiche, e la nostra esperienza di editori, per fortuna, ci danno ragione.
La lettura è una componente imprescindibile della crescita, un’esperienza creativa insostituibile, che espande il pensiero e il linguaggio.
Pubblicare per bambini e ragazzi è un vero e proprio investimento sul futuro. La nostra principale sfida come editori, il motore della nostra avventura, si traduce nell’impegno di proporre prodotti di qualità, ossia testi che non siano strumento di una pedagogia diretta, che non servano a qualcosa di utile e pragmatico o a dare indicazioni precise su come comportarsi, in conformità a un modello prestabilito.
Siamo convinti che la fantasia e la forza dell’immaginazione contino molto più dei messaggi espliciti. Indubbiamente abbiamo delle responsabilità nei confronti dei lettori a cui ci rivolgiamo, ma crediamo che si possano trasmettere valori e principi in modo molto più efficace se, anziché enunciarli, li si mostra in azione, attraverso personaggi e vicende capaci di colpire in profondità l’immaginazione di chi legge, favorendo l’elaborazione soggettiva del pensiero consapevole.
Da qui la ricerca e la scelta di autori, a volte ancora poco conosciuti, o noti all’estero e portati da noi in Italia per la prima volta, come la scrittrice cilena Sara Bertand e il catalano Lluís Prats (Premio Strega Ragazzi/e 2018, con Hachiko), e altri, più famosi, ma tutti con una caratteristica in comune: una netta impronta personale nei loro testi, un contenuto, che non è mai un mero esercizio di tecnica e stile, ma che spesso proviene da un vissuto, appena mediato dalla finzione narrativa.
La forza della piccola editoria e l’importanza che riveste all’interno di un mercato “affollato” consiste proprio in questo, nella ricerca della qualità come cifra distintiva, nel mostrare le proprie “differenze” per continuare a esistere.
Senza dubbio, a oggi, le dinamiche distributive monopolizzate dai grandi gruppi editoriali, che controllano per intero la filiera, non ci sono favorevoli. Siamo tuttavia convinti che si possa far fronte a questo proprio esercitando il nostro ruolo per difendere e sostenere quella bibliodiversità in cui crediamo fortemente. Con le nostre opere ci impegniamo a dare un apporto diverso, per contribuire a creare un equilibrio alternativo nelle scelte editoriali, contro la standardizzazione dei contenuti.
Per questo ci sforziamo di coltivare un pubblico di lettori che non sia generalista, perché si impara anche a essere lettori, a scegliere i libri, a distinguere quelli effimeri, come le mode che li producono, da quelli che restano, che si leggono e rileggono.
A cura di Alberto Cristofori e e Manuela Galassi (Albe Edizioni)