Maurits Cornelis Escher, nato a Leeuwarden, il 17 giugno del 1898, fu un incisore e grafico olandese, ma anche un bambino timido, chiuso, che a scuola non eccelleva. C’era soltanto una materia in cui tutta la sua abilità sbocciava: il disegno. Studiò alla Scuola di Architettura e Arti Decorative di Haarlem dove apprese i rudimenti dell’intaglio, ma fu grazie anche al grafico Samuel Jessurun de Mesquita che il suo “gusto” prese vita, sempre più consapevole della passione per la xilografia, ovvero quel procedimento di incisione su matrici lignee. Nel 1922 visitò l’Italia e vi ritornò poco tempo dopo, stregato dalla bellezza del Paese, per trasferirsi nel 1923 presso la Costiera Amalfitana. La plasticità della luce del Mezzogiorno, l’arte romana, greca e saracena nelle architetture di Ravello, Atrani e Amalfi lasciarono un’impronta profonda nella sua fantasia.
Le sue opere, particolarmente amate dagli scienziati, dai logici, dai matematici e dai fisici, racchiudono l’uso razionale dell’artista di poliedri, di distorsioni geometriche, ma anche di interpretazioni, assolutamente originali, e di concetti scientifici ottenendo effetti paradossali. Escher insomma ripudia la visione monoculare prevista dai tradizionalismi artistici, propone una rappresentazione più complessa dello spazio, cattura la realtà nella dimensione illusoria dei disegni. Spesso riunisce due, ma anche tre, punti di vista nel medesimo disegno, rendendolo in questo modo tridimensionale.
Le sue architetture effimere e le sue opere visionarie sono oggetto di una grande retrospettiva con circa 200 capolavori esposti dal 1 novembre 2018 al 22 aprile 2019 nelle sale del PAN, Palazzo delle Arti di Napoli. La mostra, curata da Mark Veldhuysen e Federico Giudiceandrea, è promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli ed è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con la M.C. Escher Foundation. Un vero e proprio percorso che parte da Escher per arrivare al mondo contemporaneo attraverso l’esposizione di oggetti come dischi, fumetti, biglietti d’auguri, ma anche documenti che riguardano il mondo della pubblicità e del cinema.
La mostra, visitabile dal mercoledì al lunedì (martedì è giorno di chiusura), ha un costo di 13 euro (11 ridotto), con audioguida inclusa. Per informazioni è possibile chiamare il numero +39 081 1865991 oppure visitare il sito ufficiale http://www.mostraescher.it. Insomma, una bella opportunità per scoprire non soltanto le opere di Escher note in tutto il mondo, quali la Relatività, Vincolo d’unione, Metamorfosi e Giorno e notte, ma anche quelle meno note, prodotte proprio durante il suo viaggio in Italia.
Vedere due mondi diversi nello stesso identico luogo e nello stesso tempo ci fa sentire come se fossimo in balia di un incantesimo. Non è proprio possibile: dove c’è un corpo, non può essercene un altro. Dobbiamo allora inventare un nuovo termine per questa condizione di impossibilità o parafrasarla: ciò che assume lo stesso posto nello stesso momento. Solo un artista ci può dare questa illusione e suscitare in noi una sensazione eccezionale, un’esperienza dei sensi del tutto inedita. –Bruno Ernst