Uomo di colore spara contro cittadini inermi per le strade di Macerata, è terrorismo: questa è la notizia di agenzia che di certo sarebbe stata lanciata in Italia e all’estero provocando una comprensibile scia di comunicati, titoli a cinque colonne e un’immancabile sequela di dichiarazioni di tutte le formazioni politiche, seguita da marce e sfilate con cartelli dalla scritta #Je suis Macerata.
A Macerata una mattinata di ordinaria follia: questo, invece, il titolo dell’ANSA dello scorso sabato per il raid a opera di un uomo italiano nei confronti di immigrati, rimbalzata sui maggiori organi di informazione esteri che hanno parlato unicamente di sparatoria in una città del Centro Italia, compiuta, probabilmente, per vendicare il massacro della povera giovane Pamela Mastropietro a opera di criminali di colore.
L’atto efferato che ha tutti i connotati di un’azione terroristica è stato compiuto da tal Luca Traini, candidato della Lega alle scorse elezioni amministrative, con un tatuaggio sulla tempia raffigurante il simbolo di Terza posizione – utilizzato anche da una divisione delle SS naziste –, organizzazione neofascista eversiva fondata da Roberto Fiore, leader di Forza Nuova, partito al quale l’attentatore è stato legato per poi avvicinarsi anche a CasaPound prima della candidatura con la camicia verde. Al momento dell’arresto, avvolto in una bandiera tricolore, la stessa con cui l’ex segretario del suo partito dichiarò di pulirsi il culo, ha fatto il saluto romano.
L’attuale segretario della Lega, invece, concorrente a guidare il Paese con l’ex Cavaliere e la signora Meloni, intransigente baluardo della famiglia tradizionale pur non avendola costituita per se stessa, se l’è cavata con una dichiarazione di poche parole: “Chiunque spari è un delinquente”.
Fin qui la cronaca.
Gli atti terroristici più recenti, dei quali l’Isis si è attribuito la paternità, sono stati compiuti da cani sciolti con mandanti riferibili al mondo del terrorismo islamico in nome di un ideale, di un credo e di un’azione ben precisa. L’episodio maceratese, invece, rientra in un clima esistente nel Paese da molti anni, un clima di odio crescente nei confronti degli immigrati e del Sud Italia, oggi improvvisamente mutato per fini elettorali con gli immancabili smemorati imbecilli che ne seguono vergognosamente le orme.
La Lega di Matteo Salvini – indicato da Silvio Berlusconi come prossimo ministro dell’Interno in caso di vittoria del centrodestra – a ogni occasione ha cavalcato il tema immigrazione, pur essendo stata per anni al governo e avendo firmato una legge che porta il nome del condannato per truffa e candidato anche lui alle prossime elezioni Umberto Bossi, non solo per ragioni di identità politica, essendo un’organizzazione di destra per niente moderata, ma, soprattutto, perché ha saputo intercettare la vera identità razzista di una consistente parte degli italiani.
I fatti di Macerata – questa volta concordo con Roberto Saviano – hanno un mandante preciso che è proprio il segretario del partito leghista. Peccato che lo scrittore e altri fini intellettuali se ne accorgano soltanto oggi e che in un recente passato abbiano attaccato senza mezzi termini il Sindaco Luigi de Magistris per aver negato – non di parlare, come ipocritamente detto – sedi di disponibilità del Comune al Matteo a capo di una campagna di odio contro il popolo del Sud Italia e degli immigrati, dimostrando un razzismo che forse varrà anche in alcuni territori del Nord ma che Napoli per la sua storia non potrà mai consentire.
Nel famoso Processo 7 aprile, il prof. Toni Negri, ripetutamente rimproverato di essere un cattivo maestro, fu processato e condannato a dodici anni di carcere per complicità politica e morale con il gruppo delle Brigate Rosse, poiché ritenuto colpevole indiretto di una rapina.
Matteo Salvini e gli altri cattivi maestri, non solo della sua formazione politica, invece, sono i veri responsabili di una propaganda sovversiva e pericolosa ormai entrata in maniera capillare in molti strati della popolazione di un Paese che non ha mai chiuso definitivamente con il periodo più buio della sua storia più recente, avallando ignobili comportamenti di natura razzista che andrebbero puniti in modo esemplare applicando le leggi esistenti e formando le nuove generazioni per una società più giusta, dove prevalgano i valori del rispetto, dell’accoglienza, della diversità e dove non abbiano cittadinanza i cattivi maestri di odio e violenza.